Galleria

en plein air

Primes only

Enzo Bersezio

Tecnica mista su tela

20 x 20 cm

2018

Enzo Bersezio è nato a Lesegno (Cn) nel 1943. Vive e lavora a Torino. Dopo gli studi liceali, si è diplomato in Scultura, frequentando il corso tenuto dal maestro Sandro Cherchi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. È stato docente di Discipline Plastiche al Primo Liceo Artistico Statale della città. La sua indagine artistica si è mossa in concomitanza con l’attività del gruppo dell’Arte Povera, procedendo però in autonomia di intenti e privilegiando un’idea di scultura minimalista, da considerare come sintassi espressiva strutturale, incentrata sul linguaggio delle forme archetipiche, come la scrittura o gli oggetti delle culture primitive. Dalla fine degli anni Sessanta ha iniziato ad esporre in varie rassegne collettive e personali in Italia e all’estero. La sua prima personale si è tenuta nel 1971 a Bari. Nel 1975 ha partecipato alla X Quadriennale di Roma. Poi sono venute le partecipazioni a mostre che si sono svolte a Torino, Roma, Milano, Bologna, Firenze, Parigi, Copenaghen e Glasgow. Tra le collettive più recenti, sono da ricordare, in particolare, “Padiglione Italia”, 54a Biennale di Venezia, Sala Nervi, Palazzo Esposizioni, Torino, tra 2011 e 2012 e “La Biennale Internazionale di Scultura” – Parco di 

Racconigi (To), nel 2013, a cui hanno fatto seguito altre numerose esposizioni organizzate a Moncalieri (To) a Torino, Chieri (To), Milano, Acqui Terme (Al), Cuneo, Carmagnola (To). Tra le sue personali, si segnalano soprattutto quelle presentate dal 2009 a Cuneo, Ascoli Piceno, Torino, Alessandria, Chieri (To), Pettenasco (No), Vignale Monferrato (Al), Bologna, Superga (To), Roma. L’artista sa attrarre l’occhio dell’osservatore grazie alla forza psicologica delle sue sculture che evocano il mare e la navigazione. Le loro superfici, assemblate con cura, sono caratterizzate da un colore bianco, diafano, che lascia trasparire il tessuto vegetale sottostante e ci evoca una poetica della rarefazione e della purezza formale, che permea ogni suo aggregato di corpi plastici mistilinei, del tutto stabili, ma anche leggeri, aerei e snelli nel loro disporsi nello spazio che li circonda. Una caratteristica ricerca affrontata dall’artista a partire già dagli anni Settanta è poi anche quella incentrata sulla riflessione numerologica e le sue implicazioni spirituali con il senso profondo dell’essere, che si protegge e si perpetua nella solitudine della meditazione interiore.