Cesare Botto è nato a Cuneo nel 1939, città dove vive e lavora. Ha iniziato a dipingere come autodidatta, ricevendo preziosi consigli da Ego Bianchi e, nel ‘58-’59, ha seguito un corso di arti decorative a Cuneo con i docenti Ezzo Chicca, Marco Perotti e Luigi Valerisce. A questo periodo risale l’incontro con Pinot Gallizio. Nel 1959 ha vinto il 1° premio Augustus Minerva e nel 1960 ha tenuto la sua prima personale a Cuneo, presentato da Francesco Franco. L’anno seguente si è iscritto ai corsi di nudo dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e per i tre anni successivi ha frequentato la scuola di Filippo Scroppo a fianco di Griffa, Maggia, Nebiolo, Proverbio, Scanu, Tuninetto, Zanibelli e altri giovani promettenti allievi. Ha preso così avvio un’intensa attività che ha fornito un ricco materiale per mostre personali e collettive che si susseguono annualmente fino ai nostri giorni. La realtà esistenziale in Botto ha orientato la sua ricerca pittorica verso l’arte informale, seguendo un progressivo abbandono della figurazione, divenuta mero pretesto compositivo, scomponendo e ricostruendo, con impeto gestuale del tutto spontaneo, inedite configurazioni formali dai toni accesi, vibranti, sostenute da energiche spatolate nere. Questa svolta, a lungo meditata e sofferta, gli consente di liberarsi dai retaggi del passato e di manifestare tutta la sua carica espressiva facendo ricorso al colore, al segno, al simbolo, ad emblemi allusivi sempre in rapporto all’ambiente,
alla materia, alla luce. Negli anni ’70, è emerso il desiderio di introdurre una componente di armonia compositiva nel suo lavoro, che costringe Botto a porsi in prospettiva critica di fronte allo status quo, e a reagire a uno stato di disordine e di angoscia, concretizzandosi nella costruzione di un mondo “altro”, le cui costanti sono il rigore geometrico, la pulizia formale, l’ordine. Tra le mostre personali e collettive più importanti si ricordano quelle svolte in Italia, a Torino, Rivoli, Carmagnola (To), Torre Pollice (To), Cherasco (Cn), Alba (Cn), Caraglio (Cn), Milano e Cuneo (l’ultima si è tenuta tra gennaio e febbraio 2019 nello Spazio espositivo del Collegio dei Geometri della città); all’estero, Londra, Galati (Romania), Valence, Istanbul, Leiden (Olanda). Botto fa parte, insieme a Corrado Ambrogio, Walter Accigliaro, Mario Mondino e Silvio Rosso, del gruppo Pentamer ed è tra i fondatori dell’Associazione Artistico Culturale Magau di Cuneo. Le sue tele astratte sono composta da linee sovrapposte di diverso spessore, con l’intento di trasmettere le emozioni istintive e le sorgenti arcane della vita e del pensiero dell’uomo. Nei suoi lavori dominano trame cromatiche vibranti di tonalità ora terse, ora oscure, che rappresentano stati d’animo di malinconia, di tristezza e di rifiuto, ma anche di speranza, equilibrio psichico e condizione esistenziale autenticamente vitale. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.