Alessia Clema è nata a Cuneo nel 1967. Vive e lavora a Saluzzo (Cn). Attualmente è insegnante presso il l’I.S.S. Bianchi-Virginio di Cuneo e all’IPSIA Pellico di Saluzzo. Giovanissima, mostra una notevole passione per l’arte che alimenta il suo naturale ed istintivo desiderio di dedicarsi agli studi e alle consuetudini delle arti applicate. Dal 1999 esercita, come libera professione, l’attività di restauro di opere lignee policrome e dorate. Congiuntamente all’insegnamento e al suo lavoro, coltiva la passione per la pittura che la porta a muovere le sue prime esperienze in ambito artistico. Il suo è uno spirito dialettico impegnato a coniugare in modo critico la modernità con la tradizione, lo sperimentalismo con la tecnica e l’abilità artistica. I suoi lavori rivelano un’artista poliedrica ed energica, capace di percorrere trasversalmente la pittura, la scultura, il disegno e l’interior design. Ha collaborato con amici poeti e scrittori per la prestigiosa casa Editrice Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy di Osnago e con i progetti di Spazioarte di Saluzzo; nel 2007 con il progetto Arte, Poesia e Musica vaganti e nel 2009 alla manifestazione “L’ultima carovana”, realizzando un’opera ispirata all’autoritratto. Nel 2010 ha realizzato assieme ad altri 51 artisti italiani due libri d’arte di grande formato a favore dell’Aifo (Amici di Raoul Follerau) per illustrare i versi del poeta occitano Claudio Salvagno. Nel 2011 ha curato le riproduzioni di alcuni particolari di opere conservate presso il Museo Civico di Casa Cavassa a Saluzzo, nell’ambito di un progetto regionale di allargamento
e fidelizzazione del pubblico: 1 Museo + 5 Sensi, rivolto a disabili intellettivi, visivi e della parola. È tra i promotori della serie di iniziative culturali Incontrarsi all’insegna dell’Arte in collaborazione con l’artista Ugo Giletta. Lavora a una particolare forma del ritratto, basato su un calco del volto del personaggio da ritrarre, usando nella fase terminale del lavoro le resine epossidiche, al quale il protagonista stesso aggiunge alcuni oggetti rappresentativi della propria personalità. Un lavoro complesso, anche culturalmente, su queste maschere che si sono potute recentemente osservare in due personali: la prima presso Il Fondaco di Bra (Cn), nel 2012, con un testo in catalogo di Giovanni Tesio, e la seconda presso la chiesa di Santa Maria del Monastero in Manta (Cn), nell’estate del 2013, con un testo in catalogo di Roberto Baravalle. Oltre ai ritratti scultorei in resina, l’artista ha realizzato opere incidendo lastre di plexiglass, dalla cui nebbiosa sostanza plastica, visivamente attraversabile, appaiono i rami esili di un fitto bosco di alberi; deposita su fogli di acetato una stratificazione di immagini, dettagli paesistici scattati sul Passo de La Colletta, verso Pagno, incisi a secco e rivelati da una polvere di pigmento color ardesia. Nel 2018 è presente alla mostra Etica ed estetica, con Grazia Gallo e Cristina Saimandi, nella Chiesa di Santa Maria del Monastero di Manta e tra gennaio e febbraio del 2019, con Cristina Saimandi, ha partecipato alla mostra Untitled in Palazzo Samone a Cuneo.