Caterina Borghi, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha tenuto esposizioni personali e collettive. Alla 2ª Edizione del Premio Suzzara, “La Favola Rosa” alla Loggia degli Artisti, in Palazzo Ducale a Mantova, alla Casa del Mantegna, alla Biennale di Rimini, alla Biennale Internazionale dell’arte contemporanea a Brescia, al Mall of the Emirates a Dubai (Emirati Arabi Uniti), alla biennale di Venezia. Ha realizzato installazioni d’arte pubblica/relazionale, oltre che opere di Land Art. Dal 2012 al 2019, ha ideato La piccola Parigi, una manifestazione d’arte all’aperto, sospesa nel 2020 a causa del Covid. Sta portando avanti “The Halpern Project” sulla Violenza Domestica. Paola Cortese, in un’intervista a Caterina Borghi, pittrice e stilista, per la “Gazzetta di Mantova” del 28 novembre 2020, ha incontrato l’artista nel suo studio-loft di Quistello (Mn), ricavato in una vecchia falegnameria in cui domina il colore rosa, una tinta amata da Borghi, “perché è l’unica che
non esiste in natura ma è l’occhio che la percepisce, cancella il brutto che c’è intorno e crea la mia realtà”. Tuttavia, il “rosa della Borghi si è tinto di rosso per le donne”. Infatti, l’”impegno dell’artista contro la violenza di genere, e non solo, è noto, e quest’anno il gruppo del ‘Soroptimist’ dell’Isola d’Elba ha scelto una sua opera come manifesto per la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’ celebrata il 25 novembre in tutto il mondo. ‘Sono sempre dalla parte delle donne – dice – Da due anni sto lavorando anche a un progetto condiviso con la giornalista americana Mels Halpern che, dopo aver subito uno stupro ha deciso di combattere attivamente la violenza domestica. Sto realizzando una serie di quadri su questo tema, ma, alla mia maniera, e, invece del sangue ci metto la salsa di pomodoro ma, non per questo, anche se tratto con un tocco lieve, il messaggio non è meno incisivo’”.