Galleria

en plein air

Teschio e coroncina

Plinio Martelli

Stampa plotter montata su dibond

20 x 20 cm

 

Plinio Martelli (Torino, 1945-2016) si può considerare figlio d’arte: il padre pittore milanese, trasferitosi poi a Torino, dove lavorò a fianco di Menzio, Quaglino, Fico e altri noti artisti di quel periodo; il nonno pittore ferrarese fu compagno a Milano di Carrà, Malerba, Bonzagni e del poeta Corrado Govoni con cui fece un libro. Dopo studi scientifici, si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con maestri quali Enrico Paolucci e Mario Calandri. Nell’aprile del 1967, ha partecipato con Ben Vautier, Alighiero Boetti, Ugo Nespolo, Arrigo Lora Totino e molti altri al grande evento Fluxus che si è tenuto tra la Galleria “Il Punto” e la Sala delle Colonne del Teatro Stabile a Torino. Nel 1969, dopo varie mostre di “giovani artisti”, ha allestito la sua prima personale nella Galleria d’Arte Contemporanea Christian Stein, con la quale ha avuto per molti anni un’intensa collaborazione. Già da quei primi lavori si è potuto notare la direzione della sua ricerca, improntata soprattutto sulla trasformazione del linguaggio artistico usando ad esempio dei materiali e delle tecniche specifiche, atte ad esaltare il contenuto dell’opera stessa, come testimoniavano in modo preciso le sculture a carattere evocativo esposte negli anni ‘70 nella Galleria LP 220 di Franz Paludetto. Oltre alla Scultura e al Disegno, un altro mezzo di ricerca è stato il Cinema d’Artista, per il quale è stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1978, e poi la Fotografia, che ha usato come metafora della “Pittura”, seguendo un suo preciso metodo di costruzione tecnica ed espressiva. Si susseguono negli anni innumerevoli mostre personali e di gruppo

in Gallerie e Musei Internazionali: a Torino, Milano, Roma, Parigi, Graz (Austria), Colonia (Germania), Sidney (Australia), Bologna, Bolzano, Londra, New York (Stati Uniti), Barcellona (Spagna), Palma di Maiorca (Spagna), Bruxelles (Belgio), ecc., fino alle recenti personali al Castello di Rivara (To) e al Museo Internazionale Arti Applicate di Torino. Nel 2011, è stato invitato alla 54a Biennale di Venezia – Padiglione Italia Regione Piemonte, presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Il suo interesse si è concentrato sempre di più verso la “Condizione Umana” con riferimenti ad una “Identità Differente” e con citazioni sulla sua continua trasformazione antropologica estetica e comportamentale. Nel 1980, presso l’editore Mastrogiacomo di Padova, ha pubblicato Il Tatuaggio come Arte, frutto delle sue appassionate indagini condotte sul “tattoo” come fenomeno culturale e psicologico. Tra gennaio e febbraio del 2017, il M.A.C.I.S.T. Museum di Biella ha reso omaggio all’artista torinese con un’esposizione dedicata, come ha scritto Marco Bertazzoli per l’occasione, a “una trentina di opere che di per sé costituiscono un percorso interessante e peculiare che ben illustra le diverse fasi della variegata produzione di Martelli: sculture evocative, oggetti eccentrici e esotici, tatuaggi dipinti, vanitas classiche e gotiche, emblemi patriottici, corpi misteriosi e sensuali. Dal 1968 al 2016”. In sua memoria, è stato istituito a Paratissima il Premio Plinio Martelli, grazie all’iniziativa di Titti Garelli, compagna di una vita dell’artista, e del Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea.