Antonio Mascia è nato a Bologna nel 1960. Vive e lavora a Torino, dove insegna Discipline Plastiche presso il Primo Liceo Artistico. Egli è tra i pochi incisori italiani di riferimento per un’originale trattazione della tecnica della puntasecca su rame. Ritagliando lungo i bordi le sue zoomorfe figure in rame, Mascia non solo scontorna l’immagine, ma, di fatto, costruisce un’opera che non necessita obbligatoriamente di una riproduzione a stampa per esprimersi, può parlare da sé, vivere di vita propria, quasi fosse un bassorilievo, o un piccolo gioiello cloisonné di rame dorato, oppure una scultura – installazione nel caso in cui, come spesso accade, le dimensioni siano davvero gigantesche, anche cinque metri di lunghezza. Sue opere incisorie sono state selezionate ed esposte in importanti rassegne nazionali dedicate specificatamente all’arte calcografica, in occasione del XXII Premio Internazionale Biella per l’Incisione del 1993 e alla Prima Biennale Nazionale dell’Incisione di Acqui Terme (1993), alla Biennale dell’Incisione di Sant’André a San Paolo del Brasile nel 2005, alla Galleria VBM di Berlino (Germania, 2011) e in altre sedi. Per quanto riguarda l’altro filone espressivo dedicato alle opere in cartolina, egli ama definirsi “Il Cartoliniere”, mantenendo saldo il legame con un fare artigiano per poter comunicare un’idea creativa ad un pubblico di non soli addetti ai lavori. Le cartoline disegnate, incise, stampate, spedite e viaggiate a partire dal 1981, coinvolgono i temi
del viaggio e del ricordo, la narrazione fantastica, le suggestioni letterarie, cinematografiche e fumettistiche. Un campionario dispiegato in migliaia di piccole opere in formato cartolina postale che viaggiano per il mondo, presentate in portfolio dalle Poste Italiane con annulli filatelici corredati da inediti timbri disegnati per l’occasione e in uso presso gli sportelli di filatelia degli uffici postali della penisola. Le personali del Cartoliniere sono annuali in località molisane, ma toccano altre sedi italiane come il Museo della Cartolina “S. Nuvoli” di Isera (Trento), in cui è stata allestita nel 2007 un’antologica. Sia la pratica incisoria che il portfolio di cartoline derivano da una primigenia attività disegnativa, originata fin dagli anni Ottanta del Novecento. Numerosi diari sono da allora composti di sole immagini create dai segni a penna a biro Bic, veri serbatoi della memoria visiva, a volte anche dell’immaginazione attiva, da cui attingere per la realizzazione di opere su committenze pubbliche e private – i murales del Museo Arte Urbana, i dipinti per la Banca Reale Mutua, le pitture e le insegne murali del Ristorante El Prado, la comunicazione e la devanture del Caffè Roberto di Torino. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui si segnalano: Gabinetto dei disegni e delle stampe dei Musei Civici “Ala Ponzone” di Cremona; Civica Galleria d’Arte Moderna, Torre Pellice (To); Museo Diocesano di Susa (To), Museo Civico dell’Illustrazione di Bolzano e Bronzolo.