Galleria

en plein air

Tracce

Fernando Montà

Acrilico su tavola

20 x 20 cm

2021

 

Fernando Montà, nato nel 1950, vive e lavora a Torino. La sua attività è iniziata con il conseguimento nel 1974, a Varese, del Premio Nazionale Pernod per la Grafica, sezione studenti delle Accademie di Belle Arti. Si è dedicato all’incisione e alla pittura figurativa con temi legati all’ecologia e alla difesa dell’ambiente. Agli inizi degli anni ’90, è giunto ad una ricerca sul segno. È del 1993 la mostra Monadi-Nomadi con realizzazione di video-catalogo, prodotto da Willy Darko e presentazione critica di Ivana Mulatero. L’attività è proseguita con opere composte da moduli che si espandono nello spazio e che hanno per soggetto la Collina e la Luna. In seguìto, la ricerca si è focalizzata sull’elemento Vento che agita vorticosamente la natura ed il paesaggio, e sulle opere che denunciano le Ferite alla natura e, nello stesso tempo, all’animo umano. Gli ultimi lavori riprendono temi e soggetti del passato indagati e realizzati con nuovi tagli compositivi. Ha partecipato e continua a partecipare a numerosi eventi e mostre in Italia ed all’estero, organizzati, in particolare, nel 2001, alla Galleria Sommeiller di Pinerolo (To); nel 2006, alla Galleria MMC Luka di Pola (Croazia); nel 2008, alla Non Permanent Gallery di Torino e alla Galeria Dimenzija Napredka di Nova Gorica (Slovenia); nel 2010, alla 7th International Art Fair of Bolzano; nel 2012, alla martinArte di Torino; nel 2014, alla IV Edición de la Bienal del Fin del Mundo, Pabellón Especial del Tibet, Mar del Plata (Argentina); nel 2015, alla terza edizione della Biennale del Libro d’Artista, Pan, Palazzo delle Arti di Napoli; nel 2016, allo Spazio ZeroUno di Barletta e alla martinArte di Torino; nel 2017, al Palazzo Lomellini di Carmagnola (To), al 10° Festival del Libro d’Artista e della piccola editoria di Barcellona (Spagna), a Palazzo Galloni di Milano e all’Archivio di Stato di Salerno;

nel 2018, all’ATB Art Gallery di Torino, al Padiglione Tibet , 44a edizione della Vogalonga a Venezia, nella Chiesa dello Spirito Santo di Cambiano (To) e all’Arte Padova 2018, Passepartout Associazione Artistico Culturale; nel 2019, all’ATB Gallery di Torino, all’ART Innsbrück 2019, Passepartout Associazione Artistico Culturale e nella Chiesa di Santa Maria dell’Assunta a Milano; nel 2020, all’Associazione Culturale Galfer 20 di Torino, all’Ecomuseo del Freidano a Settimo Torinese (To) e nella Casa Alessia per Ospedale di Novara, Complesso Monumentale del Broletto, Sala Arengo, di Novara. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Per la mostra Confronti, tenutasi alla martinArte di Torino nel marzo 2016, Maria Erovereti così ha scritto: “L’impressione è la stessa di qualche anno fa: vortici rigogliosi popolano pianeti sconosciuti e forze invisibili agitano terre incontaminate: l’immersione dell’artista nella natura lussureggiante, scompigliata dal vento, è totale e le acque di un fiume si mescolano con quelle del mare in cui si versano. Le pennellate, a tocchi e filamenti, fluiscono morbide sulla tela accompagnando il senso della brezza”. E nel 2017, nella  presentazione  della  mostra  Il  tempo  e  la  memoria,  tenutasi  in  Palazzo  Lomellini  a Carmagnola  (To),  Silvana  Nota  ha  rilevato  come  nelle  “opere  pittorico-modulari-installative  di  complessa composizione”  eseguite  da  Fernando  Montà  sia  possibile  evidenziare  una  “sequenza”  di  “tracciati  lungo  i quali  la  continuità  della  ricerca  legata  alle  tematiche  ambientali  e  della  terra  ferita,  trova  nuovi  sviluppi senza  mai  interrompere  le  linee  di  una  poetica  che,  pur  in  costante  metamorfosi  non  perde  il  filo  del vissuto”.