Galleria

en plein air

Fosfeni

Pietro Mussini

Elaborazione elettronica tramite fotoshop, stampa plotter su carta fine art

20 x 20 cm

2021

 

Pietro Mussini è nato a Reggio Emilia nel 1950. Ha iniziato nel 1979 l’attività espositiva in mostre personali e collettive. A metà degli anni ‘80, ha vissuto l’esperienza milanese de La Neomerce (progetto-materie-macchine) e ha intensificato la ricerca con materiali tecnologici, in particolare legati alla luce e al suono, ricerca che lo ha portato a definire un protocollo, “Il giardino cablato”, dove il giardino è inteso come metafora della storia e cablato come confronto con la vita reale, scambio e dialogo con sensibilità appartenenti a più nature, che lo porta a produrre opere realizzate con carta, inchiostri, fibre ottiche, led, plotter e microprocessori. Negli anni ’90, a Torino, è parte del gruppo di “Ars Tecnica”, ove realizza un forte scambio teorico sviluppando sempre più la poetica del Giardino Cablato. Le immagini delle opere realizzate vengono accolte in pubblicazioni di carattere internazionale che pongono il lavoro di Mussini all’interno del dibattito sul tema della natura “artificiale”. Viene chiamato a presentare il proprio lavoro in manifestazioni quali “Il premio Marche” ad Ancona, il “Premio Suzzara” a Suzzara (Mn), la mostra “Anni novanta” a Rimini, la “XXVI Biennale Il Bronzetto” a Padova, il “VI Premio Casoli” a Serra San Quirico (An), il “70° Premio Michetti” a Francavilla (Pe). Nel 2010, ha ricevuto a Bologna il “XXV Premio Marconi”. La sua ricerca continua tuttora in un processo personale di relazione tra

intuizione e progettualità, tra dinamiche di confronto tra tecniche di tradizione e dispositivi delle tecnologie, rafforzando così una poetica tra reale e virtuale. “Mussini”, ha scritto Franco Torriani in Un habitat di nature interfacciate (Diabasis, Reggio Emilia, 2010), “è fra quegli artisti che, come scrive, ‘… intende partecipare a più memorie, a più contemporaneità, a più carni – per dirla alla Merleau-Ponty –, a più artifici…’. Materiali e forme sono importanti ma, nelle sue intenzioni, la sequenza desiderata per chi incontra le opere è quella di ‘una sollecitazione emozionale che preceda il riconoscimento di forme e materiali’. […] Mussini si propone come autore transitorio, […] ma anche in bilico continuo fra transitività e intransitività”, che preferisce “lavorare sui processi che simulano il vivente senza ricorrere a tecniche che lo modificano direttamente”. Pietro Mussini e il suo rapporto con la luce sono stati accolti nella sezione cultura del portale Eventi del Comune di Reggio Emilia (eventi.comune.re.it/cultura), rendendo omaggio alla sua figura di artista “neuroestetico”, come è stato definito, impegnato nel confronto con l’orizzonte percettivo e sensoriale finora conosciuto per divenire strumento di un contemporaneo fare poetico che attinge al rapporto fra arti e scienze e filosofia.