Galleria

en plein air

Senza titolo

Franco Altobelli

Tecnica mista

20 x 20 cm

2022

Franco Altobelli è nato nel 1954 a Pescara. Vive e lavora a Bari. Si occupa oltre che di pittura, di cinema, fotografia e grafica pubblicitaria. Nel 1977-1978, ha frequentato le lezioni di Toti Scialoja all’Accademia di Belle Arti di Roma e quelle di Filiberto Menna e Achille Bonito Oliva alla Facoltà di Architettura, dove si è laureato nel 1981. Nel 1989, si è trasferito a Bari. Dal 2005, è docente nel Laboratorio di Comunicazione Grafica presso la Facoltà di Architettura, Dipartimento di Disegno Industriale, dell’Università di Bari. Attualmente dirige lo studio-galleria Spazioikonos in via Carafa, 49 a Bari. Dall’astrattismo espressionista di stampo gestuale e coloristico degli anni ’80, è passato ad una ricerca rivolta al recupero e all’elaborazione dell’iconografia mediatica in chiave analogica e digitale, sperimentando continuamente nuovi linguaggi pittorici. Ogni elemento della comunicazione (dall’immagine di moda, ai reportage di guerra, alla pubblicità) è fonte di ispirazione e di elaborazione. Mezzi e tecniche le più diverse si sovrappongono per creare un attraversamento poetico e destabilizzante. In un’intervista del 21 aprile 2017 rilasciata a Francesco Aprile, Franco Altobelli ha chiarito quali sono gli elementi che contribuisco alla formazione delle sue opere: “Tutto concorre alla mia natura curiosa ed eclettica. La formazione di architetto, grafico e artista autodidatta mi ha portato a sperimentare per anni l’integrazione fra i vari media, analogici e digitali. Ho cercato di unire la bellezza della materia, del tatto, della carta, in special modo con la tecnologia nuova o desueta,

fotocopiatrice, stampante, computer. Ma la curiosità, la voglia di sperimentare e divertirsi è il maggior collante”. In particolare, l’artista ha trovato nella Mail Art “la sintesi grafico-pittorica delle mie idee artistiche, sebbene” essa sia “soprattutto ‘comunicazione’ (attraverso gli elementi tipici della posta). Ho potuto sperimentare l’inserimento di elementi grafico-simbolici che mi rappresentano (la X per esempio) oppure sovrapposizione verbo-visuali, foto vintage di pugili, ecc. Questo perché la mail art, come è noto, è anarchica e trasversale a tutte le forme artistiche e creative”. E sull’influenza del paesaggio del linguaggio della comunicazione e di quello naturale o urbano come materiali delle sue operazioni artistiche, Altobelli ha confidato: “Da architetto posso affermare che il paesaggio è l’architettura della natura. Non può esistere senza l’uomo e l’uomo condiziona il proprio ambiente. Di conseguenza l’ambiente è la manifestazione visibile dell’identità dell’uomo che lo abita. Un paesaggio armonioso è l’espressione della condizione armoniosa degli abitanti, come proiezione della mente e del cuore. Ne consegue che la Bellezza alloggia dentro chi costruisce il proprio ambiente. Con queste premesse ho potuto attraversare invariabilmente differenti paesaggi linguistici e metalinguistici; essi hanno allargato i miei percorsi sperimentali e creativi, piuttosto che stringerli nelle morse stilistiche. Fare pittura, collages, istallazioni o mail art è per me una opportunità di estrapolare il mio paesaggio interiore, un diritto-dovere del mio essere artista” (https://www.utsanga.it/aprile-intervista-franco-altobelli/).