Vincenzo Ognibene, pittore e architetto siciliano, è nato nel 1947 a Termini Imerese (Pa). Vive e lavora a Palermo. Ha vissuto la propria infanzia a Villaurea, piccolo centro contadino che si affaccia nel territorio dell’antica Himera. Dopo un periodo trascorso nel Veneto, dove la famiglia era emigrata, è ritornato in Sicilia dopo la morte del padre. Come studente-lavoratore presso l’Opera Universitaria di Palermo si laurea in Architettura e dal 1980 svolgerà ruoli centrali nell’ambito delle attività culturali dell’Ente, rivolti agli studenti-fuorisede e alla città. Nel 1995, per la necessità di realizzare la propria opera, si è messo in pensione e ha iniziato il proprio lavoro creativo. Amante della poesia, nel 2011, ha pubblicato un proprio testo in dialetto: Villaurea Signura quasi Himera. Amico fraterno del poeta Giuseppe Giovanni Battaglia di Aliminusa, ha curato la pubblicazione dell’intera opera, dirigendo fino al 2018, la programmazione culturale del Parco Letterario a lui dedicato. Tra le sue mostre principali, si ricordano: 1980 – La presenza del Passato, Biennale d’Architettura; 1994 – Raccolto: Artisti italiani, Burgerhaus Neckardtadt, Mannheim; 1995 – Dieci incisori Siciliani, Moskovskaia Studia, Mosca; 2004 – Quasi un ritorno (opere 1994- 2004), Istituto Italiano di Cultura, Varsavia e Cracovia (Polonia); 2006 – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, San Donà di Piave (Ve); 2009 – La fine della cultura contadina, Libreria Broadway, Palermo; 2012 – Ebraica.
L’anima ebraica dopo quindici secoli di presenza in Sicilia, Palazzo Chiaramonte-Steri, Palermo ed Ente Mostra di pittura contemporanea, Marsala (Tp); 2013 – Ncirata. Pitture per Pino Battaglia, Società Dante Alighieri, Roma; 2015 – Il segno capovolto, Associazione Spazio Vitale, Catania; 2015 – Erranze e approdi, Palazzo Moncada, Caltanissetta; 2019 – Inverart, Padiglione d’arte giovane, Inveruno (Mi); 2022 – L’anima siciliana è anche ebraica, Archivio Storico Comunale, Palermo. Temi fondamentali della ricerca pittorica di Vincenzo Ognibene sono: la fine della cultura contadina e l’ebraismo, sedimentati nella storia del paesaggio siciliano, tra impegno civile e lirismo pittorico. Nelle sue opere, si esprime un mondo poetico, dove favola e magia si mescolano con profonde radici mitteleuropee e affondano nel Mediterraneo, senza tralasciare l’aspetto reale e quotidiano delle cose