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Maria Grazia Surace

Tecnica mista su tela

20 x 20 cm

2013 – 2014

Maria Grazia Surace è nata a Torino dove ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia Albertina di Belle Arti. In seguito si è laureata in Architettura e, contemporaneamente all’attività artistica, ha esercitato la professione di architetto per diversi anni. Nel 1970 ha iniziato le prime esposizioni presentando acquerelli e pastelli ispirati al clima sociale di quegli anni. Dalla fine degli anni Novanta vive e lavora in Francia, a Strasburgo. Ha esposto dipinti e sculture nei principali Saloni d’Arte Contemporanea di diverse città europee e molte sue opere fanno parte ormai di collezioni in tutta Europa. La sua fonte d’ispirazione permanente è l’elemento umano, in particolare il corpo femminile e quello maschile. L’arte del fumetto ha affascinato particolarmente l’artista per il suo linguaggio diretto ed efficace, così che la sua opera ne è rimasta 

influenzata in modo sempre più appariscente. All’inizio dei Duemila, mentre contemplava un blocco di pietra, la figura di un omino apparentemente banale ha cominciato ad emergere e ad imporsi ai suoi occhi. Da quel momento questo personaggio, un “signor qualunque” con cappello e valigia, è stato il protagonista di decine di sculture e ha finito per popolare i dipinti e i disegni da lei realizzati, evolvendo in uno spazio prevalentemente urbano. Questi ometti, che Surace ha denominato viaggiatori, talvolta frettolosi, talvolta prostrati, talvolta celebrati in improbabili monumenti in mezzo a pubbliche piazze, quasi sempre soli o perduti in una folla altrettanto anonima, agitati alla stregua di particelle in movimento aleatorio, costituiscono una metafora dell’evoluzione dell’essere sociale contemporaneo.