Galleria

en plein air

Camminanti

Valerio Righini

Tecnica mista su tavoletta

20 x 20 cm

2020

Valerio Righini, nato nel 1950, è pittore e scultore italo-svizzero. Vive e lavora a Tirano (So). Dal 1968 ha partecipato a concorsi e rassegne d’arte nazionali e internazionali e dal 1980 si è dedicato all’incisione e alla scultura. La sua formazione artistica è avvenuta a Milano dal 1964 al 1974: Liceo Artistico a Brera, Laurea in Architettura al Politecnico. Nel 1979, è stato invitato dal prof. Mario De Micheli alla mostra Salone dei Giovani, allestita nel Palazzo della Permanente di Milano. Nel 1982, ha tenuto un’importante personale al Palais des Congrès d’Aix en Provence. Nel 1987, ha partecipato al Premio Murano e dal suo progetto è stata realizzata dal maestro vetraio Walter Furlan la scultura in vetro Torso. L’opera verrà esposta nella mostra alle Prigioni di Venezia e quindi custodita presso la Villa Contarini. Alla personale attività artistica ha sempre affiancato l’organizzazione di iniziative culturali, specie quelle italo-svizzere. In quest’ambito, cura la realizzazione di mostre d’arte itineranti tra Valtellina, Grigioni e Ticino, mostre in cui vive il dialogo tra l’arte visiva e la parola poetica. Un filone di interesse che lo caratterizza è il rapporto con poeti e scrittori (Giorgio Luzzi, David Maria Turoldo, Wolfgang Hildesheimer, Abramo Levi, Angelo Casati, Eugenio De Signoribus, Colette Nys-Mazure) che va oltre le varie pubblicazioni edite con loro. Dal 2010 anima a Madonna di Tirano, a due passi dal confine con la Svizzera, il suo spazio Alcantino-GalleRighini, atelier aperto a incontri e confronti con personalità del mondo artistico-culturale. Dal 2011 al 2017 ha realizzato pubblicazioni, in edizioni numerate, per la casa editrice Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy in collaborazione 

con i poeti: Giorgio Luzzi, Angelo Fiocchi, Alberto Casiraghy, Ermanno Olmi, Paola Campanile, Roberto Sanesi, Gilberto Isella, Giacomo Gusmeroli, Eugenio De Signoribus, Giuliana Rigamonti, Roberta De Monticelli. Nel 2010, ha realizzato la scenografia per la rappresentazione di Giona, l’uomo del pesce, tratto da Il mostro e la sapienza di Abramo Levi per la regia di Mira Andriolo. È Membro dell’Associazione Piemontese Arte (dal 2010). Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, così numerose pure le realizzazioni pubbliche. “L’arte di Righini”, ha osservato Alessandra Baruta, direttrice del MVSA – Museo Valtellinese di Storia e Arte, in occasione della mostra antologica Righini 50 e oltre ospitata a Palazzo Pretorio e a Palazzo Sassi de’ Lavizzari, oltre che nelle vie e nelle piazze del centro storico di Sondrio tra aprile e maggio 2019, “ha uno straordinario impatto visivo e poetico, fino ad essere poietica. Scopriamo fin dalle prime opere l’attenzione che, da sempre, Righini pone alla sua terra, i filoni che hanno caratterizzato la sua espressione artistica come gli angeli guerrieri, gli elmi, i vessilli e tutte le tematiche trattate in più di 50 anni di carriera. La sua iconografia simbolica, la sua complessità intrinseca che, a volte, si traduce in sintesi inaspettate, l’amore per i materiali e la consapevolezza della loro capacità espressiva se combinati sapientemente fra loro, l’essenzialità, la precisione dell’espressione, la fragilità che si trasforma in forza: tutto questo si può ammirare in ogni opera di Righini”.