Galleria

en plein air

Città lamellare

Pier Giorgio Vallino

Acquarello su carta

20 x 20 cm

2016

Pier Giorgio Vallino è nato nel 1946 a Torino. Si è laureato in architettura nel 1974 al Politecnico di Torino, con una tesi sulle nuove avanguardie in architettura. Nel 1977 pubblica con Bruno Orlandoni Dalla città al cucchiaio. Saggi sulle nuove avanguardie nell’architettura, Ed. Studio Forma, Torino, testo essenziale per la comprensione e l’analisi della cosiddetta “Architettura radicale”. Nel 1982 ha presentato presso lo Studio Laboratorio di Torino una mostra dal titolo Architettura Impaziente, acquerelli e chine legati al tema loosiano della tomba e del tumulo. Dal 1975 ha progettato arredi, allestimenti, negozi e abitazioni private. Negozi e stand “Trau” a Torino e a Milano, “Fornengo” a Torino (con Loris Querella e Roberto Gibello), il progetto di villa a Montanaro con Gianni Bretto), il concorso per un Famedio nel cimitero monumentale di Torino (con Giorgio Gnocchi) ecc. Nel 1989 ha concluso l’allestimento dei 3 musei civici di Numismatica, Etnografia, Arti Orientali, situati in una palazzina tardo ottocentesca, in via Bricherasio, a Torino.

Nel 1990 ha esposto allo Studio Laboratorio nella mostra “Sette progetti per sette piazze torinesi”. “Abitare”, “Gran Bazar”, “L’Arca”, “Progetto e Cronache”, hanno pubblicato disegni e progetti. “La Stampa”, “Stampa Sera”, “Repubblica”, “Torino Sette”, “Torino Magazine”, hanno recensito alcuni lavori. Disegni e progetti sono nelle collezioni Jacques Gubler a Losanna e del D.A.M. Deutsche Arkitekturmuseum di Francoforte. Le sue elaborazioni pittoriche sono meditazioni sul valore psichico e simbolico delle apparenze del reale, trasformate in singoli elementi fisici che si associano fra loro come parti correlate di una relazione metaforica. Vallino innesca processi di stimolazione visiva della memoria, attraverso l’impiego del segno e del colore, con cui compone e ricompone visioni di luoghi meravigliosi, costituiti da deserti, labirinti, montagne accidentali, muri, intonaci, cieli, paesaggi, satelliti e meteore, in un caleidoscopio di tematiche immaginifiche, ricostruendo, com’egli stesso ha rivelato, “un brandello di memoria disegnata”.