Eroverety è nato nel 1956 a Reggio Calabria. Ha frequentato l’Istituto d’Arte e la facoltà di Urbanistica. Attratto dalle architetture impossibili di Escher e dalle sue esplorazioni dell’infinito, ha in seguito rivolto la sua attenzione alla geometria dei frattali in cui l’infinitamente piccolo riflette la struttura del tutto in una miriade di riproduzioni crescenti di sé stesso. Ha iniziato l’attività espositiva alla fine degli anni ’80, esponendo in mostre personali e collettive. Negli anni ’90, ha approfondito una ricerca sull’acustica, in cui ha espresso anche la propria attività di designer, creando delle sculture-diffusori acustici con i quali ha partecipato a prestigiose esposizioni internazionali, riscuotendo numerosi riconoscimenti. Attualmente è impegnato nella realizzazione di un nuovo ciclo di opere ispirate al cosmo. Sue opere si trovano presso collezioni pubbliche e private. La prima mostra personale risale al 1986 presso la galleria Grandi Firme di Reggio Calabria. Nel 1990-91 ha tenuto la personale Frattali presso la galleria Spazio Dinamico di Torino. Sono seguite numerose mostre collettive. Dal 2001 al 2008, ha partecipato ad esposizioni di diffusori acustici e al Top Audio, dove nel 2007 si è collocato al secondo posto. Tra le mostre recenti, si ricordano: 2018 – personale Connessioni Armoniche, presentazione di M. Erovereti, ATB Art Gallery, Torino; 2019 – vincitore del 18° Premio Nazionale d’Arte Città di Novara, Castello Visconteo Sforzesco, Novara; 2020 – personale Lo spazio è una questione di tempo, Atelier Giuliano Fazzari, Reggio Calabria; 2022 – personale Improbabilia: tra scienza e filosofia, in dialogo con opere di Ugo Nespolo da una collezione privata, a cura di A. e D. Allocco, ATB Art Gallery, Torino.
“Fin dalle prime opere, risalenti agli anni ‘80, Eroverety insegue col proprio pensiero, in bilico tra scienza e filosofia, una dimensione cosmica. Attratto inizialmente dalle architetture impossibili di Escher e dalle sue esplorazioni dell’infinito, ha realizzato una serie di lavori in cui predomino complesse strutture sospese nello spazio e nel tempo che sembrano delineare un nuovo ‘cosmofuturismo’” (Maria Erovereti). La sua ricerca, si legge nel catalogo della personale del 2022, “si sviluppa tra le indagini sul cosmo, le geometrie dei frattali e l’infinitamente piccolo in una dimensione al contempo sincronica e diacronica fatta di strutture interconnesse, ma dalle forme discontinue, sospese in una ‘materia oscura’ che segue insondabili regole atemporali. Una dimensione filosofica, quella di Eroverety, che completa una visione cosmica naturale dall’aspetto duale e speculare sia nel grande che nel piccolo. Una dimensione che l’artista prova a esplorare cercando una sintesi tra realtà e astrazione, tra pensiero puro e prosaico, tra creatività e serialità. […] Un mondo, quello dell’artista calabrese, inaspettato e a volte nostalgico che svela, per lo più involontariamente, la propria potenza emozionale alla costante ricerca della consapevolezza, della comprensione di un significante mediato dalla ripetizione ossessiva di un attimo speciale” (https://www.calameo.com/read/005546860d5d85556ee50).