Mauro Cappelletti, pittore e incisore, è nato nel 1948 a Trento, dove vive e opera. È attivo dal 1970 nell’ambito della pittura analitica. Nel 1976, è stato cofirmatario del Manifesto “Astrazione Oggettiva” e ha partecipato ai dibattiti e alle esposizioni del gruppo, quindi ha sviluppato la sua poetica per cicli tematici con un linguaggio aniconico che lo ha portato ad un’astrazione lirica dove il colore si dilata sulle superfici spazio-direzionali, fino ad arrivare ai lavori più recenti, carichi di un nuovo cromatismo e di una forte tensione lirica, in cui l’artista affronta un ciclo pittorico denominato “monocromipluritoni”, scandagliando e analizzando la dimensione della profondità e dell’iridescenza cromatica. Parallelamente all’impegno con la pittura, studia e sperimenta in prima persona anche le tecniche calcografiche e l’arte della stampa, mantenendo i contatti con l’ambiente urbinate e collaborando con la Galleria Museo dell’Arte della Stampa di Villalagarina (Tn) e con il Laboratorio Arte Grafica della Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto (Tn) per quanto riguarda la cura e l’allestimento di progetti espositivi nell’ambito della grafica d’arte italiana. Le sue opere trovano applicazioni concrete anche in interventi legati all’architettura con realizzazioni pittoriche, plastiche e scultoree. Il suo lavoro è stato documentato in numerose rassegne espositive in Italia e all’estero, tra le quali sono da ricordare: MART di Rovereto (Tn), Galleria Civica di Trento, Studio Arte Raffaelli di Trento, Bugno Art Gallery di Venezia, Castel Negrino Arte di Aicurzio (Mb), Demarco Arte di Venezia, Studio KN di Trento, Palazzo Bottagisio di Villafranca di Verona (Vr), Galleria Scoglio di Quarto di
Milano, Galleria Il Triangolo Nero di Alessandria, Palazzo delle Esposizioni (Roma), Estorick Collection di Londra (con il gruppo Astrazione Oggettiva), Museum Haus Ludwig di Saarlouis (DR), Gallerie Solitaire (Berlino). Attualmente il suo lavoro rigoroso degli anni ‘70 viene documentato con un cospicuo numero di opere presso la Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, il Museum Haus Ludwig di Saarlouis (Germania) e nella serie delle mostre Gli anni della pittura analitica. Esperienze in Triveneto a Villafranca di Verona, a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pd), alla Rocca di Umbertide (Pg), presso la Galleria Ferrarin Arte di Legnago (Vr) e presso la Rocca Roveresca di Senigallia (An). Come ha scritto il critico Claudio Cerritelli, in occasione della personale Dentro il corpo rarefatto del colore, ospitata nel 2019 presso la Galleria Scoglio di Quarto di Milano, Mauro Cappelletti è innanzitutto un artista che riflette “sull’attuale condizione del dipingere, sulle tensioni di un’esperienza mai disgiungibile dalle emozioni della vita e discorre dello spazio-tempo come continuo modificarsi del colore-luce nel divenire delle forme astratte”. Quindi, egli si interroga “intorno alle potenzialità del colore sospeso tra visibile e invisibile, campo di risonanze mai riducibili alle misure del reale”. E nel suo lavoro artistico più recente, “Cappelletti affronta il ‘farsi della pittura’ come respiro spaziale affidato alla qualità ‘pluritonale’ del monocromo, velo impalpabile filtrato attraverso la luce indefinita del colore, lieve, privo di materia, rarefatta dimensione del corpo pittorico”.