Galleria

en plein air

Dea Fortuna

Beppe Ronco

Olio su tela

20 x 20 cm

2021

Beppe Ronco è nato a Torino nel 1941. Dopo aver completato il suo ciclo di studi, diploma al Liceo Artistico e successiva Laurea in Architettura, svolge la professione di insegnante nelle scuole medie di secondo grado e si dedica assiduamente a quella che è sempre stata la sua passione più importante, la pittura, partecipando a svariate mostre personali, numerose collettive, mostre di gruppo e concorsi. Molteplici sono le pubblicazioni (giornali quotidiani, riviste specializzate, cataloghi) su cui vengono citati e descritti i vari momenti del suo percorso artistico. Dagli anni ’70, l’impegno pittorico diventa costante e quotidiano come anche la sua presenza espositiva nel panorama artistico piemontese. “La pittura di Beppe Ronco”, come si legge nel comunicato stampa della doppia personale di Olga Maggiora e Beppe Ronco del 2006 alla Galleria Civica di Palazzo Opesso di Chieri (To), “si radica profondamente nelle avanguardie storiche del Novecento, fa tesoro della lezione che viene dai grandi maestri dei secoli scorsi ed è molto attenta alle tendenze contemporanee che via via si presentano nel panorama dell’arte nazionale ed internazionale”. Una pittura che, secondo Marco Gagino, “germina e prende forma in luoghi lontani, vissuti da essenze forse impalpabili, da idoli provenienti da chissà quale tempo e altro mondo, d’ombre capaci di strappare gli unici barlumi di lucidità una volta che si è entrati, lasciandosi alle spalle quanto gli uomini credono sia la sola realtà degna d’essere conosciuta, forse perché la sola che i più sono capaci

di guardare e forse neppure d’intendere in tutte le sue sfaccettature, fatte di compromessi obbligati, strade facili da leggere eppure già tanto calpestate d’essere ormai incolori, ma comunque senza ostacoli, lastricate di retorica mentitrice”. Per Janus, Ronco appartiene a “una categoria molto speciale di artisti”, per i quali l’arte è ”un santuario di idee e di emozioni che vanno costruite giorno per giorno, ora per ora, strappate alla notte ed ai loro sogni, strappate alla morte, strappate alle tentazioni del mondo”; lo “si potrebbe definire alla fine un pittore senza condizionamenti: conosce le cose, ma cerca di superarle, ha compiuto i suoi studi classici (nel suo caso quelli di architettura), ma quando è stato necessario ha saputo diffidarne, ama la cultura come tutti gli altri e molto più degli altri, ma ha la convinzione che la cultura sia mutevolezza, cambiamento, metamorfosi, che la cultura sia qualcosa di dinamico e non di statico, ha appreso dalla sua esperienza che il suo dovere è quello di andare verso l’innovazione, ama leggere i buoni libri, osservare e studiare le immagini tracciate da altri artisti nel corso dei secoli, conoscere quello che è successo nel mondo e sapere anche nello stesso tempo che deve essere capace di voltare pagina, prendere le necessarie distanze, ricominciare di nuovo a vivere” (http://www.arsmeteo.it/arsmeteo/main.php?page=schedaautore&id=3).