Galleria

en plein air

Domani forse…

Santo Leonardo

Olio su cartone

20 x 20 cm

2010

Santo Leonardo, dal 1971 al 1980, nell’ambito della Mail Art e della performance, ha presentato il suo progetto di “Autodistruzione finanziaria”, che è consistito nel defunzionalizzare il denaro con un intervento e nel ridistribuirlo attraverso il mezzo postale. Dal 1974 al 1980 ha collaborato con lo Studio 16/e di Torino, del quale è stato socio fondatore. Con la partecipazione alla XVI Biennale di San Paolo del Brasile, ha concluso questo periodo di ricerca. Negli anni Ottanta, ha teorizzato e praticato un lavoro basato sugli oggetti comuni quotidiani e le loro relazioni di contrasto. L’oggetto di uso comune viene sostituito da quello in legno scolpito, abbinando al manufatto forme di materiali diversi che gradualmente si sono trasfigurate pittoricamente. Dal 1990 la sua ricerca si basa essenzialmente sulla pittura. Ha al suo attivo numerose mostre personali e la partecipazione a mostre collettive a livello nazionale e internazionale. È ex docente di Discipline Pittoriche e di Scuola Libera del Nudo presso il Primo Liceo Artistico di Torino. Vive e lavora a Torino. Edoardo Di Muro ha scritto nel 2003 che “Santo Leonardo è un artista dotato di grande esperienza”, che appartiene,

“anagraficamente e stilisticamente parlando”, a “quella ‘generazione di mezzo’, caratterizzata dall’essere venuta alla luce successivamente all’Arte Povera e prima della Transavanguardia, estranea formalmente ad entrambe”. “Torinese d’adozione, Leonardo”, dopo aver “esordito con una ricerca parallela all’evoluzione del concettuale della seconda metà degli anni ’70”, dà “vita ad un vasto repertorio di ironici assemblaggi, ottenuti perlopiù dall’accostamento irriverente di oggetti plastici tratti dall’universo kitsch della ‘cultura bassa’”, per poi passare alla “riscoperta della pittura e di una manualità, in apparenza, di impianto tradizionale”, dando vita a “composizioni strutturalmente complesse, realizzate con tinte vivaci ma al contempo non squillanti, tenui nel loro raffinato lirismo”. E nel 2017, Di Muro ha precisato ancora che Leonardo ha tenuto fede alla sua natura di “spirito libero ed indipendente”, giungendo ai giorni nostri alla definizione di dipinti in cui si può ammirare “la plasticità cinetica del corpo inorganico che si plasma e si ricompone, in una dimensione di movimento cosmico, al di là del tempo e dello spazio”.