Mario Surbone è nato nel 1932 a Treville (Al). Vive e lavora a Torino e a Treville (Al). La sua formazione artistica si compie all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove è stato allievo di Felice Casorati. Ha esordito nel 1958 alla Mostra nazionale d’arte giovanile di Roma, e, tra la fine del 1950 e gli inizi del 1960, trascorre un lungo e fruttuoso soggiorno di studi a Parigi. Ha allestito la sua prima mostra personale nel 1962 alla galleria “IL CANALE” di Venezia. L’artista è stato coinvolto in numerose e importanti collettive e personali in Italia e all’estero e testi, articoli e recensioni di autorevoli critici ne hanno accompagnato la carriera dall’inizio, comunicando puntualmente gli elementi denotativi fondamentali delle sue opere e della sua poetica. La ricerca di Mario Surbone, come è chiarito nella scheda critica a lui dedicata sul sito della Galleria Roccatre di Torino (cfr.: https://www.galleriaroccatre.com/it/artisti-mario-surbone/), inizia “nel clima della pittura informale francese” e “tende ad una definizione sempre più rarefatta e astratta dell’immagine fino a geometrizzare la figura, umana e oggettuale, con una forte riduzione a contorno. Dal 1968, dopo aver sperimentato l’uso di materiali diversi, passa a esplorare le possibilità espressive di superfici monocrome, di cartone, di metallo, incise e modulate seguendo strutture compositive di impianto
rigorosamente geometrico. Surbone convoglia irregolarità, contraddizioni nell’audacia inventiva al di là di un mestiere di cui dà prove eccellenti già in giovanissima età. Dopo avere rinnovato la figurazione, intrecciandola con forme geometriche, affronta l’avventura degli Incisi, tagli regolari su supporto quasi sempre di cartone. L’elementarità è apparente. Diagonali, verticali, forme geometriche regolari sono espressione di rigore che trova continuità negli Acrilici su legno, di grandi dimensioni, quasi sempre costituiti da più elementi. Le forme geometriche sono in rapporto con fatti di natura, la irregolarità complica l’armonia anche per vie sotterranee. Sulla materia molto vari sono gli interventi: sia incisioni che penetrano lo strato pittorico sia aperture verticali o orizzontali o oblique o frastagliate. Le opere hanno alle spalle disegni ma anche elaborazioni dettagliate nelle stesse dimensioni dei prodotti nella soluzione definitiva. Mario parla di sinopie, in quanto simili a tracce per affreschi. Dopo gl’Incisi con costruzione geometrica e dopo gli Acrilici su legno con prevalenza di forme geometriche l’artista si concentra specie su fatti di natura, liberi dalla morfologia delle cose, per mettere il suo mondo nelle rappresentazioni”.