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Fernando Eandi

Acquaforte e acquatinta su zinco

20 x 20 cm

1989

Il pittore e incisore Fernando (Nando) Eandi (Torino 1926 – 2018), fin dall’infanzia, ha coltivato la passione per il disegno. Ha frequentato poi l’Accademia Albertina di Belle Arti, diplomandosi nel corso di Arti Decorative, e, nell’immediato dopoguerra, i corsi dell’Alba (Accademia Libera di Belle Arti, presso il Palazzo della Moda), dove ha conosciuto la futura moglie Anna Jarre, scultrice. Dal 1952, ha iniziato a partecipare a mostre collettive nazionali e internazionali. La prima mostra personale si è tenuta nel 1960 presso la Galleria La Cornice di Renato Gissi, A questa, fino al 2016, sono seguite altre personali a Torino e in altre città italiane e straniere: Alessandria, Bari, Bene Vagienna (Cn), Carmagnola (To), Castellamonte (To), Cavatore (Al), Matera, Milano, Mondovì (Cn), Venezia, Zurigo. Come incisore, ha partecipato per invito alle mostre di Cittadella (Pd), Torino, Biella, Oderzo (Tv). Ha illustrato con le sue acqueforti diverse edizioni d’arte, fra le quali: The Happy Prince di Oscar Wilde (Edizioni di Smens, 2000); Les fleurs du mal di Charles Baudelaire (Fogola Editore in Torino, 2007). Nell’A. A. 1989/90, ha insegnato Tecniche dell’incisione all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

È stato membro dell’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei, che gli ha dedicato una retrospettiva presso la Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste nel 2018. Sue opere grafiche sono presenti nelle collezioni dell’Albertina Museum di Vienna, della Raccolta Stampe Adalberto Sartori di Mantova, del Repertorio dell’Incisione Italiana Contemporanea di Bagnacavallo, e presso la Biblioteca del Trinity College di Dublino. “È stato, Nando Eandi, uno degli ultimi artisti superstiti di un mondo passato di moda, magari persino scomparso dalla realtà del nostro territorio, ormai ‘post-human’, alle soglie del terzo millennio. Uno di quelli che ancora sanno guardarsi intorno, quando camminano, per vedere quelle cose di cui nessuno tiene più conto. Un passero, un albero, una scritta sul muro, un pezzo di giornale, un mendicante, un nido di rondini, una scatola tra i rifiuti, in riva al Po, o ai bordi della Senna” (G. Schialvino, Sogni Incisi, Quaderni di Incisione Contemporanea n° 17, Incisori Contemporanei, in https://www.fernandoeandi.it/).