Rosy Mantovani è nata nel 1968 a Vigevano (Pv). Attualmente vive e opera a Gambolò (Pv). Conseguito il diploma di grafica pubblicitaria presso l’Accademia Arti Applicate di Milano, ha iniziato un percorso di formazione quale illustratrice per una prestigiosa agenzia milanese. Nel 2000, si è iscritta al corso di pittura tenuto presso la Fondazione Roncalli di Vigevano sotto la guida dei pittori Oronzo Mastro e Davide Avogadro. Si è avviata così la sua maturazione tecnica e artistica con i primi eventi espositivi. Dal 2012, numerose le mostre personali e collettive, oltre la partecipazione a concorsi d’arte, ove ha conseguito Premi e riconoscimenti. Le sue opere sono presenti in collezioni private nazionali ed estere. Recentemente la sua arte ha trovato collaborazioni anche nel mondo dell’editoria e della moda. “Rosy Mantovani”, secondo Emanuela Fortuna, “dipinge, con grande sensibilità, la condizione umana odierna fatta di molta solitudine e di difficoltà di comunicazione. […] Si vive circondati dal caos del mondo ma si finisce per essere rinchiusi, come in una gabbia, nella prigionia di un IO che non trova modo di vivere come NOI. […] Un’incomunicabilità che l’artista ritrae nei suoi personaggi: sempre in primo piano, sono gli unici attori in questo spaccato dell’esistenza, sono i soli protagonisti di un racconto emozionale perché non c’è nessuno accanto a loro che ascolti l’urlo della loro anima.
Mantovani li ritrae completamente immersi nei loro pensieri, dimenticando ciò che gli accade attorno. […] Mentre tutto attorno è movimento e rumore, i suoi personaggi si muovono con un altro ritmo e con un altro tempo: il loro ritmo e tempo interiori, di un pensiero che scivola lento e profondo. Sono Attimi, sono un percorso continuo di ricerca. In questo cammino verso la consapevolezza inizia la riscossa delle loro esistenze. Ne nasce una bellezza interiore e dunque una grazia esteriore, i suoi protagonisti diventano Fiori di strada. In quelle periferie desolate o rumorose, sudice o abbandonate si accende la bellezza degli sguardi di chi non demorde, di chi combatte… e forse vincerà. […] Solo la figura è a fuoco, perché si è messa a fuoco. Il contesto si scioglie nell’emozione, si sfalda come uno sfondo perso nelle lacrime. […] L’attenzione dell’artista si sposta infine puntandosi su quegli occhi, sullo sguardo, finestre dell’anima. Scompare lo sfondo, scompare la città, scompare il mondo, fino a che rimangono solo il volto e i pensieri. Sono i Ritratti. La materia sporca della città, della realtà urbana ferrosa è sempre presente, è la cortina da cui emergono con forza. L’impostazione dell’opera si semplifica ma si potenzia la forza espressiva” (https://www.ossimoro-art.it/rosy_mantovani_artista_ossimoro.html#recensioni).