Raffaella Giordana è nata nel 1950 a Torino, in una famiglia con importanti figure di riferimento in campo artistico, i coniugi Andrea Gastaldi e Léonie Lescuyer, bisnonni paterni, tra l’Ottocento parigino e quello della storica Accademia di Belle Arti torinese. Nel capoluogo piemontese ha frequentato il Liceo Artistico e il Corso di Scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti negli anni ’70. Docente di Discipline Plastiche presso i Licei Artistici della città, si è dedicata alla cura di progetti espositivi dentro e fuori la scuola e ha intrapreso una ricerca artistico-filosofica legata al linguaggio concettuale dell’arte. Nel corso degli anni ’70, si consolida l’intesa umana e culturale con l’artista Giulio Mosca, di cui segue attentamente la ricerca poetica e gli esiti formali, anche attraverso testi critici, e con il quale, a partire dal 2008, ha collaborato alla riprogettazione del MACC Museo di Jersey City, negli USA, dove ha curato eventi espositivi e cataloghi.
La sua ricerca poetica e formale verte attualmente sull’uso della stampa fotografica alla luce di una sperimentazione che coglie nell’immagine reale pura, aspetti comunicativi latenti di carattere mistico e letterario. Le operazioni artistiche di Raffaella Giordana sono tasselli di una ricerca visiva rivolta a svelare mondi ideali, che si presentano attraversati da rarefatte parvenze figurali, osservate da punti di vista inattesi, che proiettano ombre improbabili in spazi aerei dominati da colori acidi, spiazzanti, e da accensioni improvvise di luci trasognate, o si trovano immersi in soffuse atmosfere naturalistiche, dai morbidi passaggi cromatici, che alludono a un’identità di vita essenziale in procinto di svanire. E talvolta vi si possono anche ritrovare delle tracce iconiche di una fede smarrita, appena riconoscibili al disotto di grigie patine sbiadite, lasciate inesorabilmente depositare nel tempo dalla dimenticanza umana del senso del divino nel mondo.