Pino Lia è nato nel 1955 a Mesoraca (Kr). Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove attualmente vive e opera. La sua ricerca si focalizza sul rapporto dell’uomo e l’ambiente che lo circonda e sulle relazioni tra l’individuo e la collettività. I lavori sono spesso delle riflessioni su tempo e sul luogo, il suo costante interesse per la natura il filo rosso di congiunzione. Negli ultimi anni, ha un maggiore interesse per la fotografia, che la caratterizza con ibridazioni pittoriche e identità metamorfiche. Tra le sue principali esposizioni, si ricordano: 2003 – Atelier Lythos, Como; 2009 – Studio Dieci City Gallery, Vercelli; 2013 – Fondazione Mudima, Galleria Dieci Due!, Milano; 2016 – Chiesa di San Rocco, Carnago, (Va); 2018 – Stary Sacz, Polonia; 2019 – Made4Art, Quintocortile Airoldi e Scogliodiquarto, Milano; 2021 – ADI Design Museum, Biblioteca Nazionale Braidense, Milano, Ken Damy visual art, Brescia, Museo Diotti, Casalmaggiore (Cr), Circuiti Dinamici, Milano; 2020 – Pinacoteca Comunale, Gaeta (Lt); 2022 – Galleria Gli eroici furori, Spazio Hus e Basilica di San Celso, Milano.
Per un articolo pubblicato il 3 marzo 2022 sul sito della rivista culturale online “Il pensiero mediterraneo”, Pino Lia ha rilasciato alcune osservazioni all’intervistatrice Serena Rossi della redazione milanese, in particolare a riguardo delle grandi fotografie di ombre della linea del corpo dell’artista che si trasformano in forme antiche di statue greche o di personaggi mitologici. Si tratta di immagini esposte nella mostra collettiva Pane e respiro alla Basilica di San Celso a Milano nel mese di novembre 2021 e che Lia rivela di rubare “sulle spiagge della Calabria, sua terra natia, sempre alla ricerca della forma d’arte più essenziale. Non conosce l’estate come periodo di arresto del lavoro e prosegue come sempre con in mente il suo scopo artistico. Dal concept sull’ombra dice: ‘L’incontro con l’ombra è spesso drammatico, perché rappresenta ciò che di noi non conosciamo e temiamo, ma è un incontro inevitabile; l’ombra è presenza effimera e inquietante, perché mediata dalla luce e dalla sua assenza, ma può anche raccontare la visione magica dell’uomo’” (https://www.ilpensieromediterraneo.it/pino-lia-artista-poliedrico/).