Galleria

en plein air

Giocolieri

Licia Martini

Acquerello su cartoncino

20 x 20 cm

2021

 

Licia Martini è artista autodidatta. Come lei stessa ha scritto: “Il disegno e la pittura sono stati e sono per me uno strumento importante nel percorso di conoscenza del mondo che mi circonda, dell’ambiente culturale in cui vivo e soprattutto di me stessa. Per questa forte esigenza, pur avendo sempre disegnato fin da bambina, ho ricorso alla pittura dopo il mio trasferimento dall’Italia all’Egitto, avvenuto nel 1974, come ad uno strumento per inserirmi e comprendere il mio nuovo ambiente. Nei miei lavori si susseguono diverse fasi. La prima mostra personale è alla Galleria dell’Opera del Cairo nel 1994. In essa espongo pastelli e gessetti di piante e fiori cha esprimono la curiosità e la meraviglia per l’equilibrio, la grazia e la bellezza della natura, dove gli intrecci improbabili di foglie e rami esaltano le differenze individuali nell’armonia dei colori. La personale del 2000 è concentrata sulle persone, sui comportamenti e sul linguaggio corporeo, per interpretare quei messaggi culturali che solo una lunga quotidianità permette di recepire. Olii e pastelli si fanno più essenziali e il messaggio è affidato ai colori, alle linee ed ai contorni.

Dal 2006, in seguito ad un importante cambiamento di vita, ho iniziato una fase di introspezione; scrutare ed indagare il substrato più intimo dell’animo umano, le ansie, i timori, le speranze, il bisogno di amore che ci rendono partecipi di un comune sentire. In queste composizioni s’insinuano momenti di nostalgia e ricordi del passato, in un’altalena di influenze dei due mondi di cui faccio parte e su cui si è strutturata la mia individualità. Dal 2020 ho iniziato a lavorare con una nuova tecnica pittorica: nell’isolamento del lockdown avevo a disposizione solo acquerelli e cartoncino per esprimere le mie riflessioni e il bisogno di positività. Le mie opere sono spontanee e talvolta ironiche. Così, in un ritmico codice cromatico, spesso geometrico, i tasselli si avvicinano per definire forme oniriche, ludiche, rifacendosi a esperienze di luoghi e situazioni vissuti. Se mi si chiede chi sia la mia fonte di ispirazione posso citare Kandinskij, Paul Klee, Miró, e Delaunay. Di loro amo la ricerca del colore, la complessità ideologica e la gioia della composizione che li ha ispirati”.