Roberto Costa è nato nel 1950 a Bologna. Dal 1965 al 1968 ha frequentato il corso di decorazione pittorica all’Istituto Statale d’Arte di Bologna e dal 1970 al 1979 ha seguito i corsi di scultura e decorazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ta le sue principali mostre personali, si segnalano: 1978 – foto/film, Galleria Ipermedia, Ferrara; 1979 – foto/film, Galleria 2000, Artefiera, Bologna; 1983 – Galleria L’incontro, Imola (Bo); 1987 – Slow-Walls-Slow, Galleria Nuova 2000 (Bo); 1997 – Ambre d’ombra, Associazione Italo-francese, Bologna. Tra le principali mostre collettive, si ricordano: 1981 – Lo sguardo instabile, Galleria Comunale, Rimini; 1984 – Informazione 60/80, la ricerca dei giovani, a cura di R. Barilli e R. Pasini, XXIX Biennale di Milano, Palazzo della Permanente, De via Aemilia, Palazzo Vendramin, Venezia, Parco Massari, Ferrara; 1987 – La costruzione del senso, Spezzano (Mo), Intorno alla fotografia, Centro Mascarella, Bologna; 1988 – Premio Marconi, Tra espressione e comunicazione, Spazio Mercanzia, Bologna, A.N.D. Esperimento ininterrotto della pittura, Galleria Nuova 2000, Bologna; 1995 – Libri d’artista a Bologna 1980/95, Sintesi Edizioni, Bologna; 2010 – “R”esistenze(ZONE), Istituto Storico Parri, Bologna; 2013 – Omaggio a John Cage, Teatro del Navile, Bologna; 2014 – Assediare l’arte, set-up Artefiera, Bologna; 2022 – Padiglione Bologna, Galleria FaroArte, Marina di Ravenna (Ra). Dal 1986 al 1992, ha collaborato a “I Libri della Luna Nera” di Gianni Baretta, Associazione Culturale Il Triangolo Nero, Alessandria.
A proposito della sua opera aniconica dal titolo Grati greti realizzata per il Mudri di Rittana con una fantasmagoria di particelle di colori cangianti che sostano galleggiando su una superficie dai limpidi riflessi azzurro acquei, così si espresso Roberto Costa: “Scrosciando sequenze il gesto nascosto si rivela in apnea dopo il volo di gomma, impalpabile irrideo mistero di buio rapito. Da luce celante si rivela l’elastica tensione che proietta formulate unioni-formazioni di sensibili umori irradianti, piaceri sonori che schizzano porziuncole di pellicole infinitesimali di cromie liberate”.