Galleria

en plein air

Iceberg a nord ovest

Franco Vertovez

Colori acrilici e materiali misti su cartone

20 x 20 cm

2022

Franco Vertovez è nato nel 1940 a Mattuglie (Fiume, Croazia). Pittore, scultore, dal 1967 vive e opera a Milano. Ha partecipato a concorsi di pittura ad acquerello, olio e scultura e ha vinto vari premi. Ha vissuto a Parigi una interessante parentesi di lavoro. Negli anni Novanta, si è dedicato alla realizzazione di incisioni e opere in ceramica. Nel 2001, ha frequentato la scuola di scultura del legno all’Istituto d’Arte di Ortisei in Val Gardena (Bz). È stato invitato nel 2006, nel 2013 e nel 2015 ai Meeting di Pittura di Stary Sącz (Cracovia, Polonia). Ha esposto con due personali, su invito nel 2003 e nel 2010, al WTO•OMC, Organizzazione Mondiale del Commercio a Ginevra, a una mostra collettiva nel Museo d’Arte Roger Quilliot di Clermont-Ferrand (Francia), realizzando l’opera nel museo stesso. Ha preso parte a diverse Fiere d’Arte: Bergamo, Brescia, Cremona, Piacenza e Firenze. Le sue opere si trovano in collezioni private, pubbliche e musei in Italia, Francia, Svizzera, Polonia, Turchia, Grecia, Thailandia, Brasile e Russia. È socio artista della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano e di Arte da mangiare – mangiare arte. Nel 2006, ha vinto a Verona il 5° Premio Letterario Tanzella di poesia con Ritorno, un’ode dedicata alla mia terra natia. È presente nella “collana dei numeri” di Signum Edizioni d’Arte con Riflessioni intime, una raccolta di sette poesie con sette disegni di Stefano Soddu. Nel novembre 2014, ha pubblicato per le Edizioni della Galleria Scoglio di Quarto di Milano il racconto in prosa Ho conosciuto il pipistrello Pipilius 2014°, nel 2017, il libretto dal titolo Libro d’appunti di un creativo in cucina, con ricette di pesce e carne. Sta terminando un nuovo libretto in prosa  “Una nuova tortura delle mosche” – Percorsi di esistenze parallele, una semiseria tesi sui ditteri e sulla demenza umana in tempo di Covid.

“Nelle mie opere”, ha precisato lo stesso Franco Vertovez, “si sviluppa sempre il tema legato all’ambiente e alla sostenibilità, è assai delicato da trattare ma mi appartiene, cerco di coinvolgere chi le guarda, indurlo a riflettere sulla nostra incapacità di avere cura dello spazio che ci vede protagonisti. La crescita irresponsabile dell’umanità sta portando questa claudicante palla che si muove attorno al sole ad un prossimo probabile crash. Riflettiamo; l’inquinamento ormai ha saturato ogni luogo toccato dall’uomo, terre, mari e cielo. Il riscaldamento globale che prendo in esame” con l’opera Iceberg a Nord Ovest donata alla Pinacoteca di Rittana (Cn), “sta sciogliendo i ghiacciai ai poli e sulle catene montuose. Si prospetta un futuro da spavento per i nostri figli. Il mondo che ci ospita, lo abbiamo maltrattato, è vicino al KO totale e nessuno si preoccupa di quello che ci stiamo tirando addosso. Già dalla nostra prima apparizione abbiamo creato solo danni e per rimediare, ma manca una decisa volontà, ci resta poco tempo. Nel mio lavoro artistico ho cercato di dare sempre un senso comprensibile alle opere di segno contemporaneo che creo – sono moniti silenziosi – denuncio instancabile col disegno, col colore o nella forma scultorea, pur non avendo risposte immediate verificabili, i disastri creati dall’uomo. Bene o male cerco di seguire il monito di Platone: ‘Non pensare o uomo meschino che questa terra sia stata fatta per te. Tu piuttosto sarai giusto se ti aggiusti all’universale armonia’”.