Gabriella Maldifassi, vigevanese, si lascia alle spalle la professione forense alternando l’attività artistica a quella di scrittrice e storica della gastronomia, anche se da alcuni anni si dedica principalmente alla prima. Curiosa, viaggiatrice e lettrice, si pone sempre nuove sfide e ama trasferire tutte le esperienze di vita nelle sue opere, anche letteralmente, includendo materiali portati da paesi lontani. Definita artista crossover, spazia dalle chine ai collage all’informale, anche se la sua sperimentazione più recente è rivolta alla creazione di sculture da parete materiche, con l’uso di foglie metalliche, rame, tessuti e filati. La ricerca attuale la vede impegnata negli assemblaggi trasformativi di pezzi recuperati dalle discariche che acquistano così nuova vita e dignità artistica. Partecipa a partire dal 1986 a mostre collettive e personali in Italia e all’estero. L’ultima personale è stata Anime Nude – Ritratti, ospitata tra aprile e giugno 2018 nello Spazio E di Ghemme (No), un progetto aperto di ritratti non convenzionali che si arricchisce di un’opera all’anno. Jailbreak – Resteremo umani? è invece il frutto di una collaborazione con l’artista Giulio Orioli, nelle Prigioni del Castello Sforzesco di Vigevano (Pv), dove nel marzo 2019 sono state presentate anche installazioni. Un secondo progetto di Maldifassi e Orioli, intitolato Metamorfosi dello scarto, è stato presentato tra aprile e maggio 2022 nella Seconda Scuderia del Castello di Vigevano. È anche organizzatrice di eventi artistici e culturali e nel 2016 diventa PR di AIAPI – Associazione Internazionale Arti Plastiche Italia, partner dell’Unesco.
“Vive a Vigevano”, ha scritto Maurizio Piccirillo, “o, come dice lei, sopravvive grazie a una buona dose di autoironia, l’artista Gabriella Maldifassi, che ha abbandonato l’attività forense per dedicarsi alle sue tre passioni: l’arte, la scrittura e il cibo come fattore culturale, tenendo corsi e conferenze soprattutto di gastronomia storica, senza dimenticare la poesia e narrativa. È anche organizzatrice di eventi artistico-culturali. La sua vivacità creativa si è sviluppata, dunque, in vari campi e frutto di corsi tra cui ceramica modellata, incisione e cartapesta, sino a sviluppare un suo stile personale con l’uso dei tessuti (le Atarassie) e dei materiali riciclati (le Nature secche)” (https://archiviogiornalemetropolitano.it/gabriella-maldifassi-alla-vita-forense-ha-preferito-quella-artistica/).