Galleria

en plein air

Julian Beck – living theatre

Evandro Costa

Fotografia su pellicola Kodak TRI-X

20 x 20 cm

1981

Il fotografo Evandro Costa è nato nel 1948 a Torino. Architetto di formazione, nel 1973 ha iniziato una collaborazione con la scuola di specializzazione in PVS (dei paesi in via di sviluppo) diretta dal Prof. Ing. Giorgio Ceragioli, con la documentazione della ricerca sui materiali di edilizia povera nel subcontinente indiano, in particolare il bambù, utilizzato nel Tamil Nadu, ad Auroville, sito progettato dai seguaci di Sri Aurobindo. In seguito, nel 1978, ha pubblicato, tramite l’agenzia Grazia Neri di Milano, su riviste italiane foto di reportage dal Sudamerica (Salvador de Bahia). Reduce da tre anni trascorsi in Sudamerica, ha lavorato in teatro durante la ricca stagione teatrale degli anni ’70 e ’80 a Torino, documentando negli anni ‘80 i numerosi spettacoli sperimentali di avanguardia italiana, europea e americana, transitati presso il teatro Cabaret Voltaire di Torino, diretto da Edoardo Fadini e di cui è stato collaboratore. Si ricordano i principali eventi fotografati: Julian Back e Judith Malina del Living Theatre in Antigone; Bob Wilson & Christopher Knowles in Curious George (10/03/1980); Lucinda Childs (danza moderna su musiche di Philip Glass); Meredith Monk; Lindsay Kemp con le produzioni: Flowers, Sogno di una notte di mezza estate, Mr. Punch; il Teatro d’avanguardia italiana: Carmelo Bene, Remondi Caporossi, Leo De Berardinis. Nel 1990, è stato assunto dal Politecnico di Torino e ha lavorato presso il laboratorio audiovisivi della Facoltà di Architettura di Torino, collaborando alla produzione nel ruolo di fotografo cameraman dei seguenti documentari: Zanzibar, l’architettura islamica dell’oceano Indiano e Gli edifici di lavoro e di servizio appartenenti alla fabbrica Olivetti di Ivrea. Si immerge così, in un lavoro che gli consentirà di unire il suo talento di osservazione creativa con una elaborazione progettuale più realistica. Sue fotografie sono state pubblicate su alcune riviste; una fotografia, in particolare, che rappresenta Bob Wilson, viene stampata come copertina del libro Autobiografia dell’avanguardia: il teatro sperimentale americano alle soglie degli anni Ottanta di Ruggero Bianchi (Torino, Tirrenia Stampatori, 1980). Altre sue fotografie di Bob Wilson sono state acquisite dall’archivio dell’attore stesso sito a New York.

Per Gianni Maria Tessari, Evandro Costa è “un artista dedicato alla fotografia di teatro d’avanguardia, capace di creare attraverso una forte empatia, oltre alla imprescindibile documentazione, immagini che esaltano in sé contenuti estetici ed emozionali che trascendono l’opera teatrale stessa: vivono di vita propria. Riesce a inserire un racconto dentro un racconto sospeso, che diventa ‘spettacolarmente’ stimolante anche per chi non abbia visto l’opera teatrale di riferimento, invogliandolo a diventare ‘consumatore’ dell’opera stessa. La sua scelta d’interesse verso il teatro d’avanguardia è bene sintetizzata da una sua affermazione: ‘Piccola ma importante considerazione: il teatro che ho fotografato e da cui sono attratto è quello d’avanguardia, il teatro di parola mi fa orrore”. Più specificamente, “Costa ha una spiccata capacità, attraverso la sua ‘documentazione’ fotografica, di cogliere e sottolineare le importanti caratteristiche performative costitutive il teatro d’avanguardia; lui stesso dice: ‘Nel mio caso ho particolarmente goduto delle performances del Living Theatre che considerava il pubblico un essere partecipativo, con cui interagire’. La particolare attenzione per l’immagine avulsa dalla parola nelle sue fotografie è ben visibile in alcune sue sottolineature pittoriche, figure di attori e di scenografie fermate con ‘pennellate’ in movimento, ecco ancora uno schiaffo al tempo fermo, figure che si sdoppiano o appena urlano voci impossibili da udire ma vibranti dentro i nostri occhi” (https://olimpiainscena.it/2022/04/05/arte-la-fotografia-teatrale-di-evandro-costa/).