Galleria

en plein air

La farfalla

Renata Torazzo

Xilografia e filo di lana

20 x 20 cm

2023

Renata Torazzo è nata a Torino nel 1962. È medico oncologo, che ha affiancato alla sua vita professionale attività artistica. Tra il 1973 e il 1978, ha frequentato il corso di disegno e pittura all’Accademia di Belle Arti a Vercelli e dal 2011 al 2014 ha seguito il corso di incisione sempre all’Accademia di Belle Arti a Vercelli, con il docente Roberto Gianinetti. Ha partecipato ad organismi, associazioni nazionali e internazionali: dal 1 al 3 luglio 2016, workshop sui libri d’artista “The Landscape of Heritage – il panorama ereditario”, con il prof. Stephen Copland a Vercelli; dal 24 maggio al 2 giugno 2017, workshop “Contaminazioni Vercelli – Kazan e influenze nell’arte incisoria contemporanea”, Vercelli; IV Biennale Internazionale d’Incisione di Kazan “Rider”, Kazan, novembre 2017- Galleria d’arte nazionale “Khazine” del Museo Statale di Belle Arti della Repubblica del Tatarstan, Cremlino di Kazan; V Biennale Internazionale d’Incisione di Kazan, 2019, Galleria d’Arte Nazionale “Khazine” del Museo Statale di Belle Arti della Repubblica del Tatarstan, Cremlino di Kazan; VI Biennale Internazionale d’Incisione di Kazan “Rider” “Quello sono io!”, 2021, Galleria d’Arte Nazionale “Khazine” del Museo Statale di Belle Arti della Repubblica del Tatarstan, Cremlino di Kazan; XI Biennale Internazionale d’Incisione, 2023, Douro, Portogallo. Ha partecipato alle seguenti mostre: dicembre 2015, Errare, Coniolo (Al) e luglio 2016, Errare, Carnago (Va); luglio 2016, Acqua e Fango, Mostra Internazionale di Libri d’Artista, Acqui Terme (Al); febbraio 2017, Wunderkammer – Le stanze delle meraviglie, Verbania; tra luglio e agosto 2022, Manuale minimo. Dialoghi tra matrici e stampe d’arte, Busca, Casa Francotto, con Alfredo Bartolomeoli, Susanna Doccioli, Roberto Gianinetti, Mario Lo Coco e Silvia Sala.

“Ho sempre amato disegnare”, ha raccontato Renata Torazzo all’inviata de “La Stampa” Francesca Rivano, “e ho fatto la mia prima incisione a sette o otto anni: un bigliettino di Natale indirizzato ai miei e creato con l’Adigraf. A undici anni mi sono iscritta all’Istituto di Belle Arti a Vercelli: ho seguito i corsi di disegno, poi ho scoperto la scultura ma anche il divertimento di creare oggetti con materiali di recupero, lasciando libero sfogo alla fantasia”. La sua è stata un’attività “mai del tutto abbandonata anche quando l’Università e il lavoro hanno portato Torazzo fuori Vercelli: ‘Ho continuato a fare ‘pasticci’ – scherza – con prima con la pittura a olio, poi con i colori acrilici, molto più gestibili se dipingi in casa, ricavandoti uno spazietto in cucina o in sala’. Quando il Sant’Andrea diventa la sua sede di lavoro, Torazzo torna al Belle Arti e scopre l’incisione: ‘Prima ho seguito i corsi di Giorgina De Rege e poi ho incontrato Roberto Gianinetti e gli altri artisti con i quali abbiamo poi creato Printmaking Vercelli, un’associazione di promozione sociale che si occupa di diffondere l’arte incisoria, la stampa a torchio manuale e le arti visive favorendo gli incontri e lo scambio di idee per diffondere l’arte e la cultura’. Con il gruppo vengono organizzate mostre e trasferte; arrivano riconoscimenti e gemellaggi con realtà culturali estere. Torazzo prosegue la sua ricerca, sperimentando l’incisione su lastra ma anche su legno ‘che mi ha fatto scoprire l’unicità di una scheggiatura e delle imperfezioni prodotte dal materiale ‘caldo’, dice Torazzo” (F. Rivano, Spazio alle emozioni: così ho portato l’arte in ospedale, in “La Stampa”, Vercelli e provincia, 3 marzo 2022, p. 52).