Galleria

en plein air

Le pieghe dell’Anima

Francesco Urso

Marmi e smalti d’oro

20 x 20 cm

2021

Francesco Urso è nato a Palermo nel 1971 e lavora a Monreale. Nel 1991, si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Palermo e poi, nel 1995, si è diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Ha iniziato la sua attività artistica alla fine degli anni ’80, realizzando vetrate artistiche, ma è nel mosaico che ha trovato il mezzo più adatto alla sua sensibilità. Dal 2001, è docente di Arte Musiva presso il Liceo Artistico Statale di Monreale. È ideatore e promotore, con il mosaicista Giovanni Alvich, di diverse iniziative culturali volte al rilancio dell’arte musiva: come la fondazione del MAM – Museo dell’Arte del Mosaico – e la valorizzazione del nome di Monreale come “città del Mosaico”. È stato relatore al I° Convegno Internazionali di Studi, dal titolo La materia e i segni della Storia, promosso dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e della P.I., organizzato dal Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro nel 2003; quindi, ideatore e fondatore del MAM, Museo dell’Arte del Mosaico di Monreale nel maggio 2017; promotore per l’intitolazione di Monreale, come “Città del Mosaico”, nell’ottobre 2016; relatore a Mosart – Spilimbergo Mosaic Art Festival – con l’intervento intitolato Formazione a confronto, nel settembre 2019;

realizzatore dell’immagine di copertina del libro Storie di ordinaria ironia di Giovanna Corrao, Spazio Cultura Edizioni, con l’opera musiva Frammenti nel marzo 2019; e presidente del XVII° Congresso AIMC a Monreale. Ha partecipato a mostre nazionali e internazionali, quali il 1° Concorso d’Arte Visiva “Pietro Novelli”, sezione mosaico (II classificato), a Monreale nel 2006; il 7° Rencontres International de Mosaique à Chartres (Francia), PRIX PICASSIETTE 2008, nel 2008; l’8° Rencontres International de Mosaique à Chartres nel 2008; la 16a Exposition international de Mosaique, Paray-le-Monial (Francia) nel 2018; e il X Concorso Internazionale “Pictor Imaginarius” a Nazzano (Rm) nel 2019. La ricerca personale e l’esperienza didattica lo portano ad una rivalutazione e attualizzazione delle tecniche musive del passato. Il rapporto tra luce, spazio e materia è al centro della sua attività artistica. Dalle sue opere emerge l’alto simbolismo, il significato spaziale e la vitalità del materiale artistico. Nei suoi mosaici, i colori vividi, i contrasti sapienti, spesso anche arditi, creano una trama complessa, luminosa e cromatica.