Cinzia Farina è nata a Enna, l’umbilicus Siciliae. Fino al 2014, è stata giornalista ed ex-insegnante di Storia dell’Arte. Ha realizzato illustrazioni di libri per bambini e ha condotto laboratori di lettura e scrittura, oltre che di riutilizzo creativo di materiali di scarto e produzione non convenzionale di abiti, arredi, oggetti. Come artista, è passata dal linguaggio figurativo degli anni ‘70 a scelte formali via via più astratte e concettuali, giungendo all’esperienza della poesia visiva. Nella sua attività artistica più recente, ricorrono preferibilmente le creazioni di libri d’artista, insieme a oggetti poetici. È membro dell’International Union of Mail-Artists (IUOMA) e partecipa alle variegate iniziative individuali e collettive legate al circuito mondiale della mail art. Suoi lavori sono stati presentati in mostre collettive di Poesia Visiva (Brasile, Serbia, Francia, Argentina, Italia, Spagna, Portogallo), di libri d’artista (Italia, Romania, Ungheria, Spagna), di arte contemporanea (Italia, Polonia, Francia), si trovano in collezioni private e archivi nazionali e internazionali e sono state pubblicate in riviste specializzate (tra cui Vitruvius, Illustrati, Ffoom, Aura poesia visual, El Humo, Procedimentum, Nuire, Carie, Frequenze Poetiche, Utsanga, Sonicboomjournal, Nyugat Plusz) e in diverse Zine realizzate in Cile, Germania, Spagna, Italia, Irlanda, Messico, U.S.A., Sud Africa.
Tra le più recenti pubblicazioni, in cui si ritrovano sue opere, sono da ricordare: AA.VV., Scritture, a cura di Claudio Romeo, Miniprint Edizioni, 2018; La teoria del colore, con Claudio Romeo, Miniprint Edizioni, 2019; AA.VV., CollaborAzioni, Vol. 1 (2019), e Vol. 2 (2020), a cura di Claudio Romeo, MiniPrint Edizioni; Sul fondo del bianco. Cinque poete verbovisuali, Bertoni Editore, 2021, a cura di G. Moio; Judith. Women Making Visual Poetry, Timglaset Editions, Ottawa, 2021, a cura di Amanda Earl; Waave Global Gallery, Hysterical books, USA, 2021, a cura di Kristine Snodgrass. L’arte di Cinzia Farina è caratterizzata dall’impiego di carboncini, tempere, acrilici, disegni a china e infine del collage, che è diventato il suo mezzo espressivo privilegiato. Predilige la creazione di libri d’arte e “oggetti” poetici, in cui la sua passione per la sperimentazione su carta e con la scrittura si unisce alla ricchezza delle suggestioni provocate dal proprio vissuto e dalla ricerca costante di un nuovo senso da dare alle azioni delle mani femminili, che filano, tessono, cuciono, rammendano, come per ricomporre simbolicamente i brandelli dispersi della vita, prendendosi cura di tutto ciò che si lesiona e si altera nell’intreccio continuo delle nostre esistenze.