Galleria

en plein air

Linea d’aria

Salvatore Pepe

Tecnica mista su legno

20 x 20 cm

2022

Salvatore Pepe è nato nel 1962 a Praia a Mare (Cs). Nel 1985, ha compiuto gli studi in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. È docente di Progettazione presso l’Istituto d’Arte di Luzzi (Cs). Formatosi nell’ambiente della nuova generazione artistica romana, opera con i maggiori protagonisti nel campo delle arti visive e dello spettacolo. Nel 1987, ha soggiornato a Parigi, dove ha studiato a fondo le avanguardie storiche. Le opere di Salvatore Pepe si distinguono per la chiarezza costruttiva e l’analisi rigorosamente geometrica dello spazio. La sua produzione artistica recente, densa di consistenza storica-evocativa di sapore mediterraneo, si basa sui temi dell’alfabeto geometrico-minimale, sull’alternanza ritmica di linee verticali e orizzontali, di piani neri e colorati sia nella bidimensionalità che nella tridimensionalità. Dal 1988, ha tenuto significative mostre personali, su tutte: Palazzo dei Priori, Perugia; Centro Di Sarro, Roma; Casa di Giorgione, Castelfranco Veneto (Tv); Università della Calabria, Rende-Cosenza. Ha partecipato, inoltre, a prestigiose rassegne in Italia, USA, Israele, Spagna, Malta e Turchia. Nel 2000, in occasione del Giubileo, ha realizzato a Praia La porta del sole, installazione ambientale. Dal 2006, sue opere sono esposte in permanenza presso La Casa degli Artisti di Gallipoli (Le). Della sua attività si è occupata la critica d’arte ufficiale. Negli ultimi anni, ha lavorato inoltre alla progettazione grafica, realizzata a Ulm in Germania, del cd Eos, del musicista jazz U. Napolitano e nel 2006, per il Museo di Praia, ha curato i video Nato Frasc – l’Arte all’ombra di un’altra luce e Lamberto Pignotti e la poesia visiva. Nel 2007, ha partecipato alla 52a Biennale di Venezia, Camera 312 promemoria per Pierre.

Come ha scritto Maurizio Vitiello in un suo intervento per “Arte & Società. Rivista sociologica sull’Arte contemporanea” del 2020, Salvatore Pepe, “da consapevole sperimentatore, frequenta l’uso di materiali inconsueti e naviga nelle mescolanze. […] L’artista Salvatore Pepe guarda a tutte le varie semantiche operative: dalla pittura materica al collage, dalle sobrietà dei ready-made alle rastremate estroflessioni plastiche. Il suo interesse per la scenografia e per il teatro l’ha portato a considerare gli apporti di altre discipline con un raggio di attrazione e di misura sensibile utili a redigere singolari testi visivi. Il suo procedere non è glam e le sue incursioni attivano orizzonti di parabole discrete, che ci fanno meglio comprendere memoria e contemporaneità. Chi siamo e cosa saremo, quindi status pregresso e futuro possibile, alimentano il fluire, in parte sorgivo e in gran parte studiato, che accoglie un linguaggio spedito e senza remore. In conclusione”, la “dimensione del brivido del respiro intellettuale di Salvatore Pepe, di forte significazione e impatto, […] governa un gioco ‘sottile’ di segni e campiture, che svela la concretezza di concetti in un arco comunicativo, che manifesta pulsazioni critiche” (http://www.artesocieta.eu/il-respiro-intellettuale-di-salvatore-pepe/).