Mirela Strora è nata nel 1985 a Tirane (Albania). Ha frequentato il Liceo Artistico Prenke Jacova di Scutari e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, conseguendo nel 2011 il diploma di II livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo – indirizzo Pittura. Nel 2016, ha ottenuto inoltre un secondo diploma di II livello in Scultura presso la stessa Accademia, nella quale, a partire dall’anno 2021, ricopre la figura del cultore della materia. Vive a Torino, dove insegna al Liceo Artistico “Renato Cottini”, e lavora presso il suo studio all’interno di FlashBack Habitat. Dal 1999, ha partecipato a mostre sia personali che collettive, fra le ultime delle quali si segnalano: 2021 – Assonanze, discordanze, forme e libertà di movimento al tempo del nuovo Rinascimento, a cura di Claudia Migliore, Castello Colleoni di Solza, Solza (Bg); 2022 – Metamorfosi, The Land of Venice, a cura di Arte Laguna Prize, Villa Roberti, Brugine (Pd), Premio Internazionale d’Arte Contemporanea, Arte Laguna Prize 15|14, Contemporary Art Exhibition in Venice, 240 Artists, The Finalist of 14|15 Editions, Modern and Contemporary Art MoCA, Arsenale Nord, Venezia; 2024 – Drawing the city, The Albertina Academy and Turin between Ecleticism and Art Nouveau, Metaquadreria students’ works of the Albertina Accademy, Istituto Italiano della Cultura, New York (USA).
Per Mirela Strora, tutto è iniziato tra le vie di Scutari, in Albania, dove ebbe modo di conoscere ed approfondire le sue origini apprendendole dai racconti dei suoi famigliari. Storie che prendevano gradualmente forma nella sua mente trasformandosi in immagini, stimolando la necessità di fissarle in qualche modo, proprio per non dimenticarle. Mirela scoprì il disegno e in seguito anche la fotografia: uno strumento che inizialmente le incuteva paura ma che si sarebbe trasformato ben presto in un diario per immagini. Si rese conto che il segno e la luce facilitavano la composizione delle forme, fissando le immagini che nascevano dai racconti. Il percorso di studi accademici a Torino l’ha portata quindi a intraprendere un nuovo cammino con l’approfondimento e la sperimentazione della plasticità della forma. Affronta nuove esperienze, anche rimettendo almeno in parte in discussione le sue convinzioni per pervenire alla fusione delle forme classiche della tradizione con nuovi aspetti più concettuali.