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en plein air

Lontananze

Nino Baudino

Acquaforte, acquatinta, vernice molle, china collé su zinco

20 x 20 cm

2019

Nino Baudino è nato a Cuneo dove vive e lavora. Disegnatore, illustratore, apprende le sue prime nozioni incisorie nel 1978. Opera con le tecniche della calcografia e della xilografia. Realizza ex libris, illustrazioni di volumi, cartelle di incisioni legate a temi specifici, quali le Langhe, le vedute di Cuneo, gli scorci di città, i soggetti tratti dalla vita quotidiana e gli strumenti musicali. Fa parte dell’Aiv (Associazione Incisori Veneti) e dell’Apa (Associazione Piemontese Arte). Espone in mostre personali e collettive a partire dal 1987, in provincia di Cuneo, in Italia e all’estero (Ucraina, Polonia, Spagna, Germania, Francia, Danimarca, Olanda, Lituania, Belgio, Repubblica Ceca, Romania e Turchia). Tra i suoi libri d’arte, si segnalano “Danço di Sesoùn” con Sergio Arneodo (Ed. Coumboscuro 1996); “Rousari de Passioun” con Sergio Arneodo (Ed. Coumboscuro 2000); “Occhi Fugaci” con Enrico Perotto (Ed. Pulcinoelefante – 2008). Tra gli illustrati si ricordano “Nosto Modo” di J. L. Bernard (Ed. Coumboscuro – 1982); “Fioca e òr” di Bianca Dorato (Ed. El Peilo – 1998) e “Tralus éd cel” di Elisa Revelli Tomatis (Ed. El Pèilo – 2007). Nel novembre 2019, ha esposto una serie di incisioni ex libris nella mostra personale “Diverse voci fanno dolci note” alla Biblioteca Civica di Cuneo in occasione di Scrittorincittà. Baudino è innanzitutto un esempio di artista emulo di tante generazioni di artefici dei secoli passati che, con i taccuini di schizzi a portata di mano, si sono messi in viaggio per l’Italia e l’Europa.

Egli possiede l’amore per l’osservazione diretta del vero, che gli permette di conoscere un soggetto soltanto se studiato nel suo impianto lineare costitutivo. La realtà, insomma, è resa in forma di linee che rendono chiaramente visibili gli spazi naturali e le architetture costruite dall’uomo, restituendoci atmosfere rasserenanti nell’intimo e comunicanti una sospensione emozionata del tempo, in cui è bello lasciarsi trasportare con la fantasia. “I suoi ex libris”, ha scritto Gian Carlo Torre, “ci introducono alla musica, alla natura, la montagna in particolare, spettacolo e culla delle sue radici, alla letteratura classica con riferimenti all’Odissea, esemplare la rievocazione del racconto di Circe su Scilla e Cariddi, a Dante, ove la scena si sublima in una composizione astratta, al Don Chisciotte di Miguel de Cervantes Saavedra. Percorre il mondo e la realtà della musica non come revival ma come momento di conoscenza: note e spartiti musicali animano molti ex libris creando un’occasione per riesaminare il proprio personale rapporto con la musica, per rievocare qualche episodio della vita dove la musica ha coronato un momento che di certo non manca nel vissuto di tutti noi. Il libro della vita è di fronte a noi e in questo modo l’ex libris, grafica dedicata, diviene un atto d’amore per il libro che diventa culla delle nostre radici e contemporaneamente un elemento di unione e coesione tra gli uomini grazie al mondo della natura e alle espressioni storiche, letterarie e musicali”.