Barbara Pellizzari è nata a Torino nel 1963. Diplomata in Disegno di moda e costume presso l’Istituto Aldo Passoni di Torino e in Conservazione dei Dipinti presso Palazzo Spinelli a Firenze, ha iniziato e consolidato la sua carriera come restauratrice di capolavori del Rinascimento Italiano sotto la guida di Edo Masini e Stefano Scarpelli presso lo Studio N. 5 di Firenze. In seguito, ha lavorato nel settore del restauro artistico presso importanti istituzioni a livello internazionale: Art Institute of Chicago, Kunst Akademie di Linz (Austria), Museo d’Arte di Karachi (Pakistan), Ambasciata Italiana di Pechino (Cina). Durante la sua permanenza in Cina, dal 1996 al 2012, dove ha insegnato arte pratica in scuole internazionali, Barbara ha organizzato tre personali: due a Shanghai, presso la Galleria Interdit Creations e una a Pechino, alla Galleria Yi Shu 8. Nell’estate del 2012, si è trasferita a Ho Chi Minh City, in Vietnam, dove ha sperimentato nuove tecniche per le sue opere. Dal novembre 2012 a maggio 2015, ha collaborato con la scuola per bambini di strada Pho Cap. Ha esposto una prima volta a HCMC nel 2013 presso DeciBel Longue e nel 2014 ad Hanoi, a Casa Italia, con la personale: Attimi-Images of the Ordinary in Vietnam. Nel 2015, prima di trasferirsi a Singapore, ha concluso la permanenza vietnamita con una retrospettiva alla Eight Gallery di Ho Chi Minh City. Nel 2016, ha rappresentato lo stand italiano ad Art Expo Malaysia, a Kuala Lumpur. Barbara si è trasferita in Svizzera, San Gallo, nel marzo 2018. Nell’ottobre 2019, è tornata in Italia, nelle campagne vicino a Torino, dove attualmente vive.
“Il Vietnam (in particolare Ho Chi Minh City) e Singapore”, ha scritto Stefano Bianchi in occasione della personale di Barbara Pellizzari allestita alla Galerie-Espace Le Marais di Parigi nell’ottobre 2018, “con i loro cromatismi solari e i loro “melting pot” culturali e religiosi, l’hanno ispirata nello scoprire i soggetti da lei ritratti: uomini, donne e bambini, immersi nella vita quotidiana e nei festosi momenti di svago. E poi gli animali, protagonisti assoluti degli acquarelli, che la pittrice italiana accosta a fiori e frutti con abili tocchi di surrealismo, senza preoccuparsi di sfalsare le proporzioni. Con le monocromatiche lacche vietnamite, infine, l’artista si allontana dalla figura per cogliere il succo della spiritualità”. Per la mostra personale Vietnam mon amour, accolta dalla Galleria Francesco Zanuso di Milano nel mese di maggio 2021, Bianchi ha ulteriormente sottolineato l’influenza dei “luminosi cromatismi” del Vietnam, grazie ai quali Pellizzari ha potuto affinare il suo livello di “pittoricità” e di “manualità”, “consentendole di misurarsi con l’antichissima tecnica della laccatura. Ed è quindi con le sue monocromatiche lacche vietnamite (ciascuna di esse lungamente lavorata con estrema delicatezza) che l’artista coglie la perfezione creativa amalgamando e facendo dialogare sui pannelli di masonite la resina, i pigmenti, le foglie di metallo, i gusci d’uovo, la pittura ad olio… Entrate con lo sguardo ‘dentro’ queste opere d’arte. Accarezzatele coi polpastrelli per scoprirne la tattilità. Sarà bello, infine, abbandonarsi alla spiritualità e alla meditazione”.