Galleria

en plein air

Micrometamorfosi (manifestazione di una mancanza intima)

Emanuele Longo

Tecnica mista su cartone

20 x 20 cm

2020

Emanuele Longo è nato nel 1991 a Torino. Dal 2003 al 2016, ha vissuto a Cuneo, diplomandosi al Liceo Scientifico. Durante l’ultimo anno di Liceo, ha cominciato a disegnare e dipingere da autodidatta; la sua prima formazione artistica è avvenuta poi all’Accademia di Belle Arti di Cuneo, con la docente Danila Ghigliano, nella Scuola di Pittura, dove ha conseguito la laurea di primo livello nel 2015. Nel 2016, è tornato a vivere a Torino, dove riprende – con il superamento di alcune indecisioni e difficoltà di salute personali e familiari – gli studi in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti, con la docente Laura Valle. Tra le sue principali esposizioni, si ricordano: Museo Civico “A. Olmo” di Savigliano (Cn), “Il piacere del convivio”, a cura di Alessandro Abrate, 2015; Azimut Associazione culturale, Conserveria Pastis, Torino, 2016; Merlino Bottega d’Arte di Firenze, 2016; Mad Gallery “Milan Biennal of Art 2017”, Mostra multimediale a cura di Alessandra Magni, 2017; “Segno, Gesto e Materia”, a cura di Marina Volpi, 2017; Artista in permanenza per il 2017, a cura di Marina Volpi; “Connessioni Artistiche” e “Affordable Art”, 2017; “Private Views” e “Presenze”, 2017; “Conversazioni sull’Arte” e “Rebels”, 2017; Finale del concorso “Io Espongo XIX”, 2017; InGenio Arte Contemporanea, “Nel folto del segno”, a cura di Roberto Mastroianni e 

Tea Taramino, 2017; Partecipazione ad “AccaAtelier”, quarta edizione, 2017, come artista ospite di Danila Ghigliano; Spazio Parentesi, Cavallerizza Reale: “Costellazioni-Simbolo”, Personale a cura di Ivan Fassio, 2018/2019; Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, “Passione bi-polare”, a cura di Edoardo di Mauro, Gabriele Romeo, Laura Valle, 2019. Le correnti artistiche da cui ha avuto maggiori stimoli sono l’Espressionismo, l’Informale, il Surrealismo e la sua attuale ricerca – che va definendosi e trasformandosi da circa due anni – si colloca per contenuti, poetica ed aspirazioni in un territorio di confine tra la poetica surreale, che verte sulle immagini archetipiche del profondo, e la poetica di impatto emotivo tipica dell’espressionismo e del Neoespressionismo (di area soprattutto tedesca). Trova, inoltre, una sorgente inesauribile di fascinazione a livello di immagini e di atmosfere nell’arte delle pitture e incisioni rupestri preistoriche. Come ha dichiarato lo stesso Emanuele Longo: “I segni e le forme presenti nello spazio dei miei dipinti sono le componenti simboliche della mia realtà psichica sotterranea e della sua attività che hanno urgenza di manifestarsi in campo visibile; si presentano insistentemente, in forma autogenerativa tendendo il più delle volte ad invadere ogni spazio a disposizione”.