Pierflavio Gallina è nato nel 1948 a Santo Stefano Belbo (Cn). Ha dedicato molteplici opere al suo nume letterario e compaesano Cesare Pavese, citando nei titoli eloquenti frasi sulle Langhe. Ma la formazione del maestro piemontese è avvenuta a Torino, negli anni ’70, e proprio lì vedrà il suo più importante coronamento con l’ingresso di una sua opera nelle acquisizioni 1986/1992 della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris per la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM) di Torino. Negli anni ’80, ha aperto uno studio-galleria anche al Sestriere e nel 1988 tiene la sua prima mostra internazionale a New York. Due anni dopo ha esposto a Torino per i mondiali italiani di calcio. Nel 1991, la sua personale sulla Rigenerazione del Vigneto ad Alba ha riscosso molto successo tanto che la GAM ha acquisito 2 opere. Un anno dopo è tornato ad esporre negli Usa, in California, da Robert Mondavi tra i più importanti produttori vitivinicoli della Napa Valley. Protagonista di innumerevoli personali, tra esse vanno ricordate quella al Palazzo Salmatoris di Cherasco (1994), nella Palazzina Liberty Fiat a Torino (1996), al Castello di Barolo (1999), come pittore del Palio di Alba al Coro della Maddalena (2002) con la presentazione di Giovanni Carandente, a quel tempo Direttore della Biennale di Venezia, nel Chiostro Centro Studi Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo (2003). Nel 2006, ha tenuto una mostra antologica per il suo quarantennale dell’attività artistica al Centro Incontri della Provincia di Cuneo; nel 2012, invece, è stato selezionato dal gallerista Ermanno Tedeschi per una mostra a Roma su I Panni della memoria per la commemorazione del Giorno della Shoah.
Nel 2018, ha celebrato i suoi 70 anni con la mostra itinerante Ex voto allo Spazio 7 Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, nella Chiesa di San Domenico ad Alba, a Palazzo Salmatoris a Cherasco e a Palazzo Samone a Cuneo con la presentazione di Aldo Cazzullo. Oggi vive e lavora nel suo atelier di La Morra (ora anche Rooms & Breakfast), alternando l’attività artistica alle passioni langarole per il buon vino, le nocciole e i tartufi. “L’idea geniale di Pierflavio Gallina”, ha osservato Aldo Cazzullo nel 2018, “è recuperare l’antica tradizione popolare e contadina degli ex voto per applicarla alla vera grazia che abbiamo ricevuto: la vita. […] Levare lo sguardo dalle meschinità quotidiane. Guardare il cielo, le viti, la terra. Apprezzare la luce, l’ombra, i colori. Le opere di Gallina recuperano sensazioni primarie, e le restituiscono con uno stile essenziale dietro cui c’è un grande lavoro. Torna in mente ancora una volta Fenoglio: ‘La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti. Ci faccio una fatica nera’” (https://www.comune.cuneo.it/uploads/media/CS_EX-VOTO.pdf).