Luciana Penna è nata a Milano e cresciuta a Torino. Vive e lavora a Collegno (To). Autodidatta, nel 1972 ha allestito la prima Personale a Collegno. L’attività è proseguita con Personali e Collettive di rilievo in diverse città italiane. Per la scultura, usa diversi materiali: marmo, bronzo, ferro, creta, cemento e legno, scelti secondo le diverse possibilità espressive. Nella pittura, si avvale di rilievi staccati dalla tela e fessure rivelanti, stratificazioni che paiono affondare nelle orditure dell’inafferrabile. Per il Comune di Collegno, ha realizzato un monumento ai Caduti e uno a Peppino Impastato (che fu ucciso dalla mafia nel 1978). Negli anni 2011-2013, ha compiuto uno studio sulle scoperte scientifiche di 19 Scienziati, dipingendo i quadri che le illustrano – dalla meccanica celeste alla meccanica quantistica – realizzando il volume FENOMENI. Sul cammino della Scienza nello specchio dell’Arte. Negli ultimi quattro anni, con “Teatro e Scienza”, ha partecipato a mostre che illustrano le scoperte delle Scienziate (spesso ignorate), che nei secoli hanno
contribuito alla nostra civiltà. Sue opere sono esposte alla Regione in Piazza Castello a Torino, a Villa Amoretti e alla Casa del Conte Verde di Rivoli. Come ha specificato in suo scritto (ovvero I percorsi di un’idea che bussa alle porte dell’arte, in “La Stampa”, 20 ottobre 2017, sito internet: https://www.lastampa.it/blogs/2017/10/20/news/i-percorsi-di-un-idea-che-bussa-alle-porte-dell-arte-1.37172068), Penna opera affidandosi a concetti o idee formali casuali, che si presentano alla sua immaginazione e si traducono subito in “segni astratti e disegni di forme reali, profili umani, architetture o paesaggi, ma trasformati da una sintesi che evidenzia le connotazioni inespresse, latenti, come tessiture sotto-traccia, che uscendo allo scoperto rivelano l’organizzazione di universi nascosti”. L’artista è intenzionata ad attingere “a quegli spazi mentali liberi da temi e ritrovare quel filo magico istintivo, che mi fa sentire in comunicazione diretta con gli artisti e gli artigiani di tutti i popoli, e di tutti i tempi”.