Galleria

en plein air

Oltre l’immagine

Beniamino Bonetto

Tecnica mista su tela

20 x 20 cm

2023

“Beniamino Bonetto, di origine veneta, ultimo di una numerosa famiglia di falegnami, si trasferisce agli inizi negli anni ‘50 nel distretto produttivo dell’arredamento brianzolo. Si forma sul campo e frequentando scuole professionali di disegno ed ebanisteria. All’inizio degli anni ‘60 si trasferisce a Chieri per prendere in gestione il negozio di famiglia, trasformandolo da mobilificio a show-room di arredamento. Cambia la linea aziendale introducendo le migliori aziende del design italiano partendo da Flexform, BB, Zanotta, Flos, Arflex, Cassina, Poltronova e altre, diventando un punto di riferimento per il nord ovest. È in quel periodo che Bonetto conosce gli architetti Sergio Jaretti ed Elio Luzi, ultimi grandi protagonisti della scena architettonica torinese del dopoguerra. È dall’incontro con loro nasce, nel 1967, la Collezione Bonetto. Il nome Bonetto viene legato ai grandi nomi dei designer torinesi del periodo. Ed è in quegli anni che la Collezione è apprezzata e scelta dall’architetto Giò Ponti per essere esposta al 4° Eurodomus di Torino del 1972, venendo poi pubblicata su riviste come Abitare, Domus e Interni. La Collezione Bonetto inizia quindi a fare da traino al marchio a livello internazionale, arrivando sino in America ed Hollywood, esposta all’Ice Palace di Los Angeles. I pezzi della Collezione hanno acquisito lo status di ‘icone del design’ entrando nelle gallerie di collezionisti e appassionati a livello internazionale” (https://cavalieriretail.com/cretail/bonetto-tradizione-e-design/).

Dare vita a un ambiente attraverso l’arredo può essere considerato senza ombra di dubbio un “gesto”, un pensiero, un intervento di tipo artistico. Perché nell’atto di arredare si uniscono e si mescolano culture, ispirazioni, storie, idee, colori, tecniche, atmosfere, personalità. E molto altro. A ben vedere, questi sono gli stessi elementi, gli stessi ingredienti che, variamente combinati, sono da sempre parte del gesto pittorico. Beniamino Bonetto ne è convinto. Lo dimostra con successo la sua pluridecennale attività di esperto di design e arredamento (che negli anni ’60 ha anche progettato linee di arredo eclettiche e innovative). Così come lo dimostra anche la sua attività parallela, meno nota ma non meno peculiare, di pittore. Le sue numerose opere, tutte di grande formato, hanno attraversato decadi di stile con uno scopo sempre preciso: diventare parte del modo di essere, vivere e definire l’arredamento. Come? Traendo ispirazione di volta in volta da suggestioni varie ed eterogenee. Rendendo dichiarato omaggio ad artisti noti e alle loro opere: dal Bauhaus a Malevič, da Munari a Mendini e Sottsass. Attraverso un’ispirazione mai uguale a sé stessa, che ha saputo ricercare un’ideale complementarità tra tela e spazio circostante; fra bidimensionalità e tridimensionalità. Nelle grandi opere in acrilico, Bonetto esplora l’arte e la grafica, gli stili e i personaggi che da sempre fanno parte del suo immaginario. Ricercando idee e soluzioni multiformi, queste tele diventano parte integrante di ogni ambiente, arredo o stile possibile. Lontane dalla futilità delle mode passeggere e fuori dal tempo.