Guido Persico è nato nel 1956 a Chieri (To), dove vive e lavora. Ha iniziato la sua attività artistica verso la fine degli anni ’80, quando si sono registrate le prime mostre collettive e personali. Tra le varie personali riportiamo le più recenti: 2013 – Cantieri, Studio Agile, Torino; 2014 – Pali nel campo, Associazione Mutabilis, Torino; 2014 – Over The Line, The Others Art Fair, Torino; 2020 – Le sudate carte, CSA Farm Gallery, Torino; 2021 – Area di lavoro temporaneo, Associazione Di Tutti i Colori, Pino Torinese (To). La sua ricerca artistica è maturata in autonomia di intenti ed è un prodotto di percezioni, fitta di rimandi e sollecitazioni tratte dal mondo reale e dal suo vissuto. Sequenze, frammenti, stratificazioni, come sintesi di immagini dovute a un lavoro autoriflessivo. Il suo lavoro utilizza fondamentalmente la forma espressiva del disegno e della pittura. I supporti su cui interviene sono prevalentemente la carta e l’acetato, le carte sono spesso di recupero. Nelle sue opere, sovente questi materiali usati si sovrappongono, stratificandosi, creando spessore, prendono forma segni e colori rivitalizzando immagini e icone di una realtà rivista e in trasformazione. L’impostazione iniziale si rigenera con nuovi inserimenti, questi si posizionano sui precedenti come nuove fasi di lavorazione per poi ricomporsi nell’insieme. Le parti scartate non si eliminano ma conservate e sovrapposte una sull’altra. Con lo spessore, si viene a delineare una forma di archiviazione del lavoro, nascosta all’occhio ma comunque testimone reale del percorso.
“Nelle opere di Guido Persico che presentiamo”, ha specificato Marcello Corazzini in merito alla personale dell’artista chierese tenutasi tra settembre e ottobre 2020 presso CSA Farm Gallery di Torino, “c’è tutto il suo mondo, costruito sulla sedimentazione dei fatti della vita, delle esperienze ultime o di quelle lontane nel tempo, dei pensieri di una vita trascorsa tra passioni giovanili o dalle preoccupazioni familiari dell’uomo maturo. Il suo lavoro è in progress, in continua evoluzione e costruzione, i suoi ‘cantieri’, che sembrano dei tavoli rovesciati, danno proprio questo senso di precarietà, di evoluzione e di trasformazione, di passaggio. È un lavoro pulito ed intrigante il suo” (http://www.arte.it/calendario-arte/torino/mostra-guido-persico-le-sudate-carte-70745).