Galleria

en plein air

Pensando a Paul

Carlotta Soffiantino

Acquerello su cartoncino

20 x 20 cm

2021

Carlotta Soffiantino, nel suo testo di autopresentazione, ha così scritto: “Difficile è presentarsi, complesso… Sono nata a Torino nel 1960: gli anni sono passati, trascorsi e scappati, studiando, lavorando e soprattutto facendo la mamma. Da subito l’arte e il suo mondo mi hanno abbracciata senza via di scampo. Lo dico con ironia perché ne sono felice, ritenendomi fortunata. I miei genitori e soprattutto mio padre, con la sua sensibilità e finezza pittorica, mi ha fatto innamorare della grafica, del colore, dell’arte con l’A maiuscola. Tutto questo si è riflesso in ciò che faccio, scelgo e nelle cose di cui mi circondo. Dando nel tempo prevalenza all’aspetto decorativo, attraverso il disegno e soprattutto il colore, che mi permette di scandire gli spazi, modellando la mia vita. Ho frequentato con amore l’Istituto Statale d’Arte “Aldo Passoni” di Torino, con una spiccata predilezione per il disegno delle stoffe. Ecco qui nascere la mia passione per la decorazione. Terminata la scuola, ho lavorato per la stilista Milena Francesio e potuto seguire nella progettazione alcune sue collezioni. In seguito, per Carlo Lavatelli ho disegnato alcuni tessuti e per l’azienda Lavatelli di materie plastiche, gestita dal fratello Alessandro, ho studiato e disegnato diverse decorazioni. Il tutto frequentando contemporaneamente la Facoltà di Storia dell’Arte, 

che grazie ai suoi insegnamenti mi ha formata e cresciuta, consegnandomi un approccio all’arte molto più completo. Nel 1987, la possibilità di entrare a far parte dell’Armando Testa e di lavorare al fianco del grande “Pruf” è stupenda e assolutamente imperdibile. Eccomi proiettata in un mondo, quello pubblicitario, attraverso lo studio di loghi, manifesti, cataloghi per enti ed eventi prevalentemente culturali. Questo è il primo splendido impatto con l’Agenzia. È l’estate del 1987. Lavorare con Armando mi permette una formazione unica, particolarmente creativa, sempre divertente, ironica, rivolta costantemente al “nuovo”. Tutto bisogna guardare, tutto merita attenzione, tutto può diventare rappresentazione grafica, l’importante è che passi attraverso due regole fondamentali: “saper guardare” e “nel meno c’è il più”. Questi gl’insegnamenti per chi come me ha avuto la fortuna di lavorare al suo fianco e di respirare quell’aria magica. Sono passati più di trent’anni da quella imperdibile occasione e posso dire che l’arte, il suo mestiere, il gesto artistico, trasmessimi da mio padre con tanta raffinatezza ed umiltà e poi rivisti e riproposti dal genio della pubblicità siano rimasti in me e spero rimarranno sempre. A loro il mio grazie”.