Juan Arias Gonano è nato nel 1970 a La Falda, Cordoba (Argentina). Fin dalla sua infanzia, ha dimostrato una marcata inclinazione verso le discipline artistiche, provenendo da una famiglia di restauratori, decoratori, disegnatori. Ha preferito, in particolar modo, il disegno e la musica, materia questa che lo porterà a suonare il sassofono durante tanti anni. Per quanto riguarda il disegno, il primo maestro sarà il padre, disegnatore di fumetti. Con gli anni, ha frequentato studi di pittori che l’hanno introdotto alle tecniche dell’olio e a quelle sperimentali con diversi materiali inconsueti e singolari. Ha studiato disegno tecnico per sei anni, frequentando la scuola superiore a indirizzo tecnico-elettromeccanico. Dal 1990 al 1995, è stato studente di Belle Arti nell’Università Nazionale di Rosario in Argentina, conseguendo la laurea con specializzazione in pittura, approfondendo le proprie conoscenze in tutte le discipline delle arti plastiche. Ha cominciato la sua carriera professionale presso diversi studi di grafica e nel campo del restauro presso lavoratori specializzati nel restauro di dipinti, mobili, carta, oggettistica e supporti lapidei, riuscendo a introdursi in campi diversi che arricchiscono le sue conoscenze tecniche, imparando i segreti del mestiere in modo pratico. Nel 1996, si è trasferito in Italia, in un primo momento nel paese degli avi, Prato Carnico, in provincia di Udine, poi ha intrapreso un percorso che lo ha portato a stabilirsi a brevi periodi in diverse città italiane, Udine, Roma e Firenze. Nel 1997 e nel 1998, ha seguito corsi di post-laurea, specializzandosi in mosaico e in restauro a Spilimbergo (Pn) e a Lestans (Pn). Dal 1998 al 1999, a Firenze ha collaborato nel museo, nella stamperia d’arte e nei laboratori di restauro degli Archivi Alinari, trasferendosi, quindi, a Gropparello (Pc), dove si è occupato del restauro e della direzione artistica del Castello di Gropparello. Dal 2001, è residente a Gorizia. Dal 1991 a oggi, ha presentato le sue opere artistiche in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Artista poliedrico ed eclettico, è impegnato nel campo
artistico dal 1986, lavorando alla decorazione di ceramiche artistiche per gallerie d’arte e privati, dipingendo murales, illustrando libri e poesie. È stato direttore artistico di due gallerie d’arte e realizza corsi d’arte a Gorizia, dove è il direttore dei corsi di grafica, pittura e storia e critica d’arte all’Università della Terza Età. È docente e Direttore Artistico dell’Accademia del Vedere a Trieste e arteterapeuta, dopo studi realizzati a Firenze a Madrid, operando dal 2005 presso diverse associazioni che gestiscono varie problematiche di disagio sociale e patologie psicofisiche. Esegue restauri, decorazioni, perizie, continuando la sua ricerca artistica nel campo della pittura e della grafica, in particolare dell’incisione e della scultura. Numerose sono le recensioni critiche che lo citano. Attualmente collabora con diverse gallerie d’arte, esponendo le sue opere pittoriche e scultoree in ambito pubblico e privato, scrivendo recensioni e critiche per artisti contemporanei e perizie di opere del passato. Organizzata dal centro culturale Lapis di Gorizia, la mostra personale di Juan Arias Gonano, intitolata System Over, New Era e ospitata presso la Galleria Art Open Space della Provincia di Gorizia nell’aprile 2015, ha permesso di conoscere il talento dell’artista di origini argentini, espresso dal disegno preparatorio accurato, dalla composizione perfettamente calibrata e dall’esplosione del colore, dominato dall’effetto elettrizzante dei toni fauve. Così commenta le sue opere la critica d’arte Donatella Surian: “Va innanzi tutto chiarito che Arias Gonano esclude per propria scelta ogni schema o luogo comune, per esprimersi senza condizionamenti con un linguaggio che tiene conto della sua cultura originaria e che, via via, si è arricchito di studi approfonditi sul Rinascimento, sui movimenti artistici del Novecento sino alla nuova espressività contemporanea, compreso il ritorno alla figurazione. E talvolta accade che un artista possa comunicare più di quanto abbia di fatto nella mente e che, per una strana alchimia che appartiene solo ai grandi, non si limita a sommare le proprie capacità, bensì le moltiplica”.