Massimo Ovidi è nato a Milano nel 1955 ed è cuneese d’adozione. Ha sempre avuto una passione per il disegno e la pittura. Ha partecipato a numerose mostre collettive, oltre che ad alcune personali. Il suo stile risulta essere una combinazione di figurativo e astratto, in cui gli elementi naturali e quelli geometrici si compenetrano, si sovrappongono o si confondono tra di loro. Ultimamente, la sua ricerca si è orientata verso una simbiosi tra queste due visioni pittoriche, mantenendo intatto l’aspetto “giocoso-ironico” che lo ha sempre accompagnato durante la sua carriera. Massimo Ovidi ha realizzato opere per molti anni in completa solitudine, senza mai esporre i suoi lavori. Grazie alla sollecitazione di Enrico Agnese, responsabile dell’Associazione Artaria, si è messo in gioco in una mostra personale intitolata Visuale clandestino: saggio intorno alle opere di Massimo Ovidi, allestita nel 2010 presso
la sede della Fondazione Casa Delfino di Cuneo e presentata dal critico Riccardo Cavallo. Con gli artisti dell’Associazione Magau, ha esposto, fra l’altro, nelle collettive Nel salotto buono all’antica casa Servetti di Piozzo (Cn) del 2009, Dialoghi con una valle in Valle Maira del 2012, e L’arte dell’arte libera nella Chiesa di San Pietro e Paolo a Caraglio (Cn) nel 2013, continuando a presenziare alle sue esposizioni annuali. Ha partecipato a GrandArte 2013. Artisti contemporanei per un progetto sociale ordinata nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo e Espressioni d’arte in divenire nel Palazzo Lucerna di Rorà a Bene Vagienna (Cn) nel 2017, nell’ambito di grandArte 2016/2017. Nel 2018, insieme al fratello Maurizio Ovidi, ha organizzato un’antologica delle sue opere dagli Settanta a oggi in Palazzo Samone a Cuneo.