Gregor Purgaj è nato nel 1981 a Murska Sobota (Slovenia). Artista freelance, lavora in diversi media come pittura, illustrazione, design, fotografia e video. Dal 2005, ha esposto il suo lavoro in diverse gallerie in Slovenia, Italia, Germania, Austria e Paesi Bassi. Ha illustrato e disegnato diverse copertine di album musicali (God bless this mess, etichetta discografica), copertine di libri (Gallery Murska Sobota, Pomurje Museum of Murska Sobota), poster musicali (MIKK – Youth club), etichette per micro birrifici locali e produzione di vino (BEVOG, Radgonske gorice). È attivo anche nella produzione video, principalmente per video musicali (Dežurni krivci, Ethnotrip, Vlado Kreslin) ed è il fondatore della Galleria Odprto Obrobje, dove ha organizzato mostre di giovani esordienti in Slovenia. Nel suo lavoro, cerca di interrogarsi sulle condizioni della vita quotidiana che attirano l’attenzione e la consapevolezza dei sentimenti e delle emozioni umane attraverso l’autoconsapevolezza, ma trascinano lo spettatore in un mondo onirico. Si concentra maggiormente sull’argomento che viene spontaneamente, principalmente dall’esperienza personale. Gli piace lavorare con colori vivaci e forme semplici.
“In Purgaj”, ha annotato Roberto Vidali, confrontandosi con la bipersonale 1+1 heterogeneous similitudes di Elisabetta Bacci e Gregor Purgaj, allestita tra marzo e maggio 2019 alla Art Factory di Majšperk (Slovenia), a cura di Dušan Fišer, “il soggetto principale del racconto diviene la figura umana vista nelle sue infinite possibilità espressive. Il tema del volto, metafora di ogni singolarità o segno di ogni esistenza, diventa lo specchio in cui, parafrasando Lautréamont, si riflette ogni immagine, ogni momento, passato e futuro. Il battito delle ciglia – portato coscientemente al suo diapason – fa volare la fantasia verso mete improcrastinabili. Aspetto caratteristico in questi lavori è l’immediatezza del messaggio, la quasi totale mancanza di mediazione intellettuale: una assenza questa che si pone a beneficio dell’immediata percezione dell’opera” (https://www.juliet-artmagazine.com/gregor-purgaj-1-1/).