Stefano Allisiardi è nato a Savigliano (Cn) nel 1990. Ha frequentato il Liceo Artistico “Ego Bianchi” di Cuneo per poi proseguire gli studi artistici presso l’Accademia Albertina di Torino, diplomandosi nel Biennio specialistico in Incisione e Grafica d’Arte con il massimo dei voti. Nel 2016 sotto la guida di Daniele Gay e Franco Fanelli. Nello stesso anno, si è diplomato in chitarra classica presso il Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo. Ha esposto in collettive e personali in Italia e all’estero ad Istanbul, San Pietroburgo, Varsavia, Liegi, Napoli, Torino, Cuneo. Ha partecipato a concorsi nazionali ed internazionali, vincendo il premio Matteo Olivero di Saluzzo (sezione grafica) e “Io espongo” a Torino nel 2014, risultando finalista al premio Combat Prize, presso il Museo Civico “G. Fattori” di Livorno, nel 2015. Lavora attualmente nel campo del disegno e della pittura su carta e in quello delle tecniche di Incisione e Stampa d’Arte, tra le quali, in particolare, predilige la litografia. Tra le sue ultime esposizioni, si ricordano “Destinazioni e destini” con Marco Tallone, presso la Galleria Il Fondaco di Bra (Cn) nel 2017; “Allisiardi & Tallone” nella Chiesa di Santa Maria del Monastero a Manta (Cn), curata da Il Fondaco di Bra; “Ad Acqua.
L’acquarello all’Accademia Albertina e in Piemonte dal Novecento a oggi” presso la Pinacoteca Albertina di Torino nel 2018 e “SPECTACULUM PROSEQUITUR”, Mostra antologica di Claudio Berlia, con Stefano Allisiardi, Mirko Andreoli, Michele Bruna, Serena Gamba, Oscar Giachino, Claudio Signanini, Marco Tallone, presso il Complesso monumentale di San Francesco a Cuneo nel 2019. Allisiardi opera con l’acquerello, gli inchiostri su carta e l’incisione, riflettendo sulla figura come identità che riaffiora da luoghi remoti e si pone all’attenzione di chi osserva come un’impronta residuale di memorie che ci appartengono. Spesso il soggetto ci appare incorniciato da un ovale che ne fissa l’isolamento sospeso in profondità oscure da cui emerge come in un’apparizione concentrata di verità emozionante. In altre immagini di realtà architettoniche, Allisiardi evoca scorci conosciuti e ammirati di spazi urbani, delineati con segni incisivi che sfocano nel chiarore delle luci o si annullano nel nero assoluto e vibrante delle zone d’ombra. Le impressioni naturalistiche costituiscono poi per il giovane artista uno spunto vivace di libertà compositiva e di spontanea evocazione visiva.