Elio Pastore è nato a Torino e vive a Giaveno (To). Ha esordito nel 1992 con opere di arte digitale e frattale, proseguendo negli anni con tecniche miste, incisioni laser su alluminio e infine disegni e dipinti eseguiti con tecniche classiche. Ha esposto dal 1994 in 140 mostre personali e collettive, in gallerie e centri culturali. Sue opere sono presenti presso istituzioni pubbliche e collezioni private; oltre trenta suoi quadri sono apparsi su copertine di libri e riviste. Dal 2020 è presente in permanenza sul portale Google Arts & Culture. È membro della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino e dell’Associazione Italia Liberty. Tra le sue ultime mostre personali, si segnalano nel 2014: Perceptions Suspendues, a cura di Hélène Soudry, Musée Sellier, Cogolin (France) e Percezioni Sospese, a cura di Marilina di Cataldo, Galleria di Porta Ferrata, Avigliana (To); nel 2016: Immagini e volti del Novecento, a cura di Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo, Chiesa dei Disciplinanti Bianchi, Bene Vagienna (Cn): nel 2017: Dal colore all’immagine, Salone LanzoIncontra, Lanzo Torinese (To) e Sguardi dal Novecento, a cura di Paola Simona Tesio, Chiesa di Santa Croce, Avigliana (To) nel 2018: Sguardi dal ‘900, Le Jardin Fleuri, Romano Canavese (To) e Sentiero d’Arte, Atelier Wagner, Trarego Viggiona (Vb); e nel 2019: Moving People,
a cura di Afrodite Oikonomidou, Allianz GTA Assicurazioni, Torino, Sentiero d’Arte, Atelier Wagner, Trarego Viggiona (Vb), Moving People, Saletta d’Arte La Bottegaccia, Alba (Cn). L’ultima mostra collettiva è stata Tu mejor pintura – Your best painting, Galleria Artelibre, Saragoza (Spagna), del 2020. Tra i soggetti pittorici più recenti di Elio Pastore, sono da evidenziare quelli appartenenti al progetto Moving People, che, come ha scritto Afrodite Oikonomidou nel 2019, “nasce a fine 2017 e si sviluppa intorno al motivo principale della perdita di personalità del singolo individuo nel vortice frenetico della quotidianità. Le figure e i volti, dipinti con tratti veloci e spesso abbozzati senza connotati precisi, creano un racconto che rispecchia la condizione umana nelle nostre megalopoli”. Pastore, in particolare, “elabora situazioni tipiche della nostra vita di ogni giorno e restituisce con enfasi personaggi quasi ridotti a un’entità eterea, che può essere percepita nello stesso tempo come frivola o inquietante”. Si può dire, quindi, che “l’elemento predominante” di queste sue opere “è la presa di coscienza dell’artista che, attraverso colori forti elaborati con maestria, ci trasmette il suo pensiero critico, i suoi dubbi, le sue aspettative da un mondo che cambia inarrestabilmente”.