Rebecca Forster è nata a St. Albans, Hertfordshire, Regno Unito, nel 1960. Vive e lavora a Milano. La sua ricerca artistica si lega a doppio nodo alla sua esperienza esistenziale e al percorso “geografico” finora realizzato: da questa unione di arte-vita, derivano le scelte dei diversi materiali e le numerose tecniche sperimentate, unite a loro volta dal filo conduttore del disegno. È disegnatrice, cesellatrice, incisore, ceramista, scultrice, a volte anche alchimista, che esplora la realtà adoperando e inventando con le matite, la carta, la polvere di grafite, i pigmenti secchi, l’acido nitrico, la vernice per l’incisione, i sottosmalti, e poi martelli diversi, chiodi speciali (personalizzati), le forbici, per lavorare su medium diversi, dal marmo ai vecchi fusti metallici corrosi, per arrivare alla carta (strappata, tagliata, piegata), allo zinco e all’ottone incisi e alla ceramica. Ama le mappe, veri e propri scheletri delle città, e con quelle
costruisce il suo mondo lirico e immaginario, intessuto di personaggi incontrati o visionari e di segni semiastratti che indicano incroci e tracciati di vie e strade planimetriche, attraversati da disegni in punta di matita e segni graffiti. La mappa, lo “scheletro” di una città, è la base sulla quale costruisce il suo mondo: viaggiatrice instancabile, ha soggiornato a lungo a Cipro, in Grecia, in Egitto, negli USA. E, una volta fermatasi in Italia, ha continuato il suo vagabondaggio inarrestabile in altre città, da New York a Verona, da Bergamo a Nizza, da Zurigo a Piacenza, a Albissola, tracciando nei suoi lavori i suoi passi, i personaggi incontrati (reali o immaginati), le impronte lasciate nella memoria o raccolte nei suoi taccuini. In ogni tasca c’è un taccuino, nella mano una matita… Il lavoro di Rebecca Forster è stato esposto in Italia e all’estero in numerose mostre personali e collettive dal 1985.