Galleria

en plein air

Spazio blu

Davide Pesce

Acrilico su tela

20 x 20 cm

2023

Davide Pesce, classe 1973, si è diplomato al Primo Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Torino. Numerose sono le sue partecipazioni a mostre collettive e personali. Solo Show: 2007 – Cella della Torre campanaria, Bene Vagienna (Cn); 2008 – Galleria Argento e Blu, Acqui Terme (Al), Forte dell’Annunziata, Ventimiglia (Im); 2009 – Sala espositiva comunale, Laigueglia (Sv), Sala del consiglio comunale, Polpenazze del Garda (Bs), Biblioteca comunale, Barge (Cn); 2010 – Movicentro, Bra (Cn); 2011 – Jazz Visions, Osasco (To), Palazzo Mathis, Bra (Cn); 2012 – Lions Club Garda occidentale, Soiano del Garda (Bs); 2013 – Davide Pesce Art performer a Jazz Visions, Osasco (To), Saluzzo (Cn), Revello (Cn), Bagnolo Piemonte (Cn) , Pinerolo (To); 2014 – Torre del Ricetto, Almese (To); 2015 – M.A.C Museo d’arte Contemporanea, Cerreto d’Alba (Cn); 2015 – Sala espositiva Comunale, Cerretto d’Alba (Cn); 2018 – Palazzo Lucerna di Rorà, Bene Vagienna (Cn); 2017 – Chiesa di San Vittore, Vercelli; 2021 – La geometria dell’indefinito, CSA Farm Gallery, Torino. Fiere: 2020 – ArtParma Fair, CSA Farm Gallery. Collettive: 2020 – CSA Farm Gallery, Torino; 2021 – CSA Farm Gallery, Torino; 2022 – CSA Farm Gallery, Torino. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.

Dopo una prima formazione classica come ritrattista, Davide Pesce si è dedicato all’astrazione pura. La sua è una incessante ricerca, un continuo costante aggiornare la propria visione del mondo confrontandosi con filosofi, arte antica, autori contemporanei. Le sue opere sono il risultato di questo intenso lavoro, opere intelligenti, calibrate, ricercate, vive. Il segno come estrema rappresentazione dello spirito dove tutto è perfetto, la realtà va quindi negata per raggiungere una nuova oggettivizzazione. Nelle sue opere, Pesce esprime un sintetico ritratto astratto, eseguito con una personale metodica tecnica di composizione pittorica, dal tono ritmico musicale (forse dodecafonico), continuamente rielaborata e ritoccata nel dettaglio, entro quadri strutturati in forme geometriche precise, rettilinee, spigolose, caleidoscopiche, eleganti, con rare pregnanti curve emotive, con chirurgiche intersezioni e apparenti illusioni ottico-prospettiche, con improvvisi scorci cromatici, puri, saturi e assolutamente non casuali; sembra anzi ricercare una sorta di necessità spinoziana, irraggiungibile, magari neanche auspicabile…