Galleria

en plein air

Studio per “Ad personam” di Milos N. Varga

Sandro De Alexandris

Tecnica mista su carta

20 x 20 cm

2015

Sandro De Alexandris è nato nel 1939 a Torino. Ha esordito nella città natale nel 1963 con una personale alla Galleria Botero. L’anno seguente ha compiuto le prime ricerche sulla modulazione graduata di spazi bidimensionali. Sono nate le serie delle Carte e degli Spessori Orizzontali, nude presentazioni di segni lineari schematici tracciati sulla carta tramite pressione o piegatura e quella del Bianco+Bianco, otto tavole di identico formato su cui sono disposte serie geometriche di piccoli cubi in rilievo. La serie Misure di spazio, tavole incise o lamiere attraversate da solchi e aggetti, sempre orizzontali, secondo una metrica calibratissima, è stata esposta allo Studio UND di Monaco di Baviera nel 1967. Nello stesso anno, è la personale allo Studio di Informazione Estetica di Torino, mentre già dall’anno precedente, e sino al 1969, ha progettato e realizzato la serie delle superfici e dei Volumi TS, collocati a parete o a terra, di natura comunque ambientale, dalla forte presenza plastica, realizzati alternativamente in ferro, poliestere o laminati plastici. Nel 1968, ha allestito le personali allo Studio 2B di Bergamo e al Centro Arte Viva Feltrinelli di Trieste, mentre nel 1969 quelle alla Galleria Diagramma di Milano e alla Galerie Friederich Tschanz di Solothurn (Svizzera). Parallelamente ai lavori plastici, ha proseguito il processo di indagine per mezzo della carta con la serie dei Rilievi, superfici sovrapposte su tavola, con i quali si presenta nelle personali di inizio anni Settanta. Nel 1970, è alla Galerie 66 di Hoffenheim (Germania), alla Galerie Historial di Nyon (Svizzera), alla Galleria San Fedele di Milano e alla Galerie 58 di Rapperswil (Svizzera). L’anno seguente è alla Galleria Ferrari di Verona e alla Galleria dei Mille di Bergamo, mentre nel 1972 è alla Teufel di Coblenza (Germania). Nel 1973, ha esposto alla Galleria Peccolo di Livorno, dove è tornato tre anni più tardi anche nella sede di Colonia, mentre nel 1974 è alla Galleria Method di Bergamo, a La Polena di Genova, alla Galleria della Trinità di Roma e alla Adelphi di Padova. Nel 1974, sono nati i primi lavori della serie t/n, cartoni tutti del medesimo formato 145×100 cm, graffiati da incisioni minime, fitte e ripetute, articolate sistematicamente secondo un andamento verticale, nei quali si attua un abbassamento percettivo estremo, e che ha presentato alla Galleria Martano di Torino nel 1977 e allo Studio Palazzoli di Milano nel 1979.

Sempre nel 1979, Paolo Fossati ha curato la stampa della prima monografia dedicata al suo lavoro. A partire dal 1981, ha realizzato i Trittici, superfici tripartite orizzontalmente nelle quali all’abbassamento percettivo delle superfici graffiate si uniscono, in rapporto di tensione contrapposizione, campi di trasparenze cromatiche. Successivamente, le Sovrapposizioni e Stratificazioni di superfici a caduta, carte e tele appartenenti a prove di pittura dei primi anni ‘60, usate quali materiali di pittura, organicamente disposte per scansioni, contrapposizioni, consonanze cromatiche, trasparenze, che conducono ad un coinvolgimento della pittura intesa come materia elementare che si concretizza nel 1994 con la serie, tuttora in essere, delle Stanze. Numerosissime negli anni Ottanta e Novanta le personali alla Galleria Mario Valente di Finale Ligure (Sv) e alla Galleria Giancarlo Salzano di Torino. Nel 2004, a cura di Francesco Tedeschi, è pubblicata la seconda monografia dedicata all’artista e, nel 2019, quella della Galleria 10 A.M. ART di Milano, a cura di Alberto Zanchetta. Nella stessa galleria, è stata allestita nel 2021 una bipersonale dal titolo Nelle pieghe della storia. Agostino Bonalumi, Sandro De Alexandris. In merito al ritorno alla pittura di Sandro De Alexandris, nella “Nota biografica” contenuta nel catalogo della mostra Sandro De Alexandris 1964-2018, presentata nel 2019 alla Galleria 10 A.M. ART di Milano, così si legge: “Più che di riconciliazione sarebbe corretto parlare di una voluta astinenza per arrivare a restituire alla pittura la propria messa in opera. Ciò che De Alexandris mostra è l’altrove della pittura. I luoghi e gli spazi che rappresenta servono a creare uno stato di sospensione, dislocamento. Dentro la pittura De Alexandris torna a occuparsi di ciò che riguarda la natura originaria dell’atto pittorico, della sua presenza, della sua comprensione e della sua percezione senza voler descrivere, raccontare o aggiungere nulla al mondo che sta fuori di essa” (https://www.10amart.it/sandro-de-alexandris).