Galleria

en plein air

Tensione

Pierluigi Cattaneo

Tecnica mista su lino

20 x 20 cm

2017

Pierluigi Cattaneo è nato nel 1952 a Brescia. Vive e lavora a Gardone Val Trompia (Bs). I suoi primi quadri ad olio sono del 1963; negli anni dell’adolescenza ha iniziato a anche a modellare l’argilla. Dal 1969, ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte “Savoldo” a Brescia, dove ha conosciuto Kem Damy, che, come ‘docente’, ha avuto un ruolo importante nella sua formazione artistica. In seguito a quest’incontro, ha abbandonato definitivamente il suo fare artistico, caratterizzato da una figurazione che si esprimeva nei paesaggi, nelle nature morte e nei ritratti, dove la forma si fa sintesi e il tratto diviene essenziale e simbolico. Nel 1976, a soli 24 anni, la sua prima personale ha segnato il suo ingresso nel mondo dell’arte riconosciuto da fruitori e critici. Nel 1977, è diventato socio del gruppo “Moretto” di Brescia, ricoprendo poi la carica di Presidente. Questo periodo, fino agli anni ’90, è pieno di attività e partecipazioni: della sua opera, scrivono numerosi critici, tra cui Elvira Cassa Salvi, Guido Stella, Luciano Spiazzi, Giorgio Seveso, Angelo Mistrangelo. Nel 1996, ha fondato l’Associazione Culturale “Centro Arte Lupier” e ha aperto uno spazio espositivo per l’arte contemporanea.  Ha avviato in questo periodo una collaborazione sempre più stretta e dialogante con i critici Mauro Corradini e Fausto Lorenzi, cui ha aggiunto negli anni successivi anche una cooperazione con Carlo Micheli. Nel curriculum dell’artista, oltre a numerosissime collettive, figurano personali a Bergamo, Bordighera, Bologna, Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Roma, Torino, Trento, Verona, Berlino, Budapest (Ungheria), Delft (Paesi Bassi), Graz (Austria), Kecskemét (Ungheria), Klagenfurt (Austria), Linz (Austria), Olomouc (Repubblica Ceca), Praga (Repubblica Ceca). In questa crescita espositiva, ha trovato l’apprezzamento di altri 

critici, da Anna Lisa Ghirardi a Giampiero Guiotto e Maurizio Bernardelli Curuz, fino a più occasionali incontri con critici e curatori ungheresi, austriaci, olandesi, fra cui Michael Kramer, Aart van Zoest, Wolfgang Zeitlinger. Pierluigi Cattaneo ama dire: “l’arte e il fare arte è per me vita, respiro poetico dell’esistere che ogni giorno si colora e prende forma su una tela per dialogare con l’infinito mondo che mi circonda”. A commento della personale intitolata Strutture verso il cielo, tenutasi alla B>Gallery di Roma tra dicembre 2009 e gennaio 2010, Mauro Corradini ha così chiarito: “La mostra che raccoglie le opere recenti di Cattaneo, mostra gli esiti di questa evoluzione; più pittorico che plastico, il mondo poetico di Pier vive su leggeri rilievi che a malapena si innalzano sul supporto, strisce di cartone, frammenti di tela o di altro materiale, forme aggettanti che si incontrano e si intersecano, dialogano con lo sfondo in un’alternanza tra zone assolutamente levigate e altre più articolate e accidentate, con sbalzi leggeri, intrusioni di segni che ne deformano la superficie, fino a giungere in alto nell’immagine alla costruzione di una fenditura, che taglia in due, verticalmente, l’intera opera. […] L’aggiunta del colore muta successivamente tutta l’essenza dell’opera; rimane il bianco, con il suo simbolo positivo di vitalità e di luce, rimane il nero, con l’appesantimento delle forme, che sembrano muoversi lievi, come intraviste sotto la superficie del mare, rimangono il rosso ed il giallo, ritrovati con una simbologia che si fa tangibile, più concreta per il rosso, più leggera e quasi spirituale per il giallo; come se l’artista, di fronte alla contraddizione del reale, posto a confronto con un mondo necessitato a consumare tutto velocemente o a tutto lasciare, voglia scandire pause, esaltare i silenzi, aprire varchi possibili”.