Paolo Bovo, diplomato presso il Liceo Artistico di Cuneo, si è laureato architetto, a Torino nel 1980 con lode. Svolge prioritariamente la professione con indirizzo nel campo del restauro di edifici e beni storici artistici. La pittura e il disegno rappresentano una costante svolta nel privato ininterrottamente. Una libera espressione quest’ultima di ausilio a indagare la realtà e riallacciare, attivamente, il passato con la memoria e con la storia. Una ricerca attiva di indagine sul sentimento umano, sincera: sulla natura e sulla luce, sulla bellezza e sul linguaggio del corpo, sull’incertezza della forma, sul colore ed espressione, musica e ritmo, tecnica e gesto. Poche apparizioni pubbliche, un pittore della domenica, come diceva scherzoso l’amico e maestro Piero Bolla: nel 2015/16, ha partecipato alla collettiva di EN PLEIN AIR a Pinerolo, in provincia di Torino; dal 2016 al 2018, ha accompagnato, con le sue opere, il festival di musica barocca VOXNOSFESTIVAL dell’orchestra di Savona; nell’ottobre del 2018, è stata allestita una personale di opere presso Santa Maria del Monastero di Manta (Cn), curata da Marco Filippa per l’Associazione IDEA ARTE.
E nel 2019, Paolo Bovo, insieme a Marco Lampis e a Mars Tara, ha partecipato alla tri-personale Elogio della differenza, curata da Marco Filippa e proposta nella Chiesa di Santa Maria del Monastero di Manta, nella quale si sono posti a confronto “tre artisti di tre generazioni diverse, così vicine e così lontane al contempo. Tre sguardi sul tempo, la vita, visioni del mondo in chiave figurativa. Paolo Bovo (1955), con i suoi tableaux vivants, ci porta in una figurazione in cui il disegno è la forma delle cose e si sa, o almeno credo, la forma è sostanza. Le sue sono narrazioni che attraversano il tempo, stratificandosi nel qui e ora. Sono molteplici le tracce che possiamo percepire, l’aria che ha respirato trasformandola: una pittura tecnicamente antica, echi pop(olari) dentro e fuori la storia dell’arte. Il suo è un narrare funambolico che si muove sui bordi della vita, con sguardi disincantati e ironici” (https://www.arte.go.it/event/elogio-della-differenza-mostra-collettiva/).